Intervista al Sindaco di Sant’Angelo Mario Mascetti
Sindaco Mascetti, partiamo dai dati demografici: Sant’Angelo è un raro caso di centro storico che non soffre di “spopolamento”.
Effettivamente è vero. Sant’Angelo ha sofferto questo problema negli anni ’60 conil notofenomeno della crescita delle grandi periferie cittadine a danno dei piccoli centri. Poi, però, a partire da una ventina di anni fa, il fenomeno ha mutato segno e la popolazione è tornata ad aumentare. In parte si è trattato di un ritorno, in parte di cittadini diciamo così “nuovi”. In termini numerici, oggi siamo circa 5.000, negli anni ’80 eravamo la metà, e dei 5.000 di oggi circa il 50% non sono originari del nostro comune. Evidentemente, il risultato è quello di avere oggi un centro storico, anche nella parte più antica, totalmente abitato.
Voi siete un esempio spesso citato di una comunità che ha accolto un nucleo importante di residenti stranieri. Come va il processo di integrazione ?
Senza dubbio si tratta di una comunità importante: circa 800 residenti sono infatti di origine romena. Il processo di integrazione procede molto bene e come amministrazione siamo attenti nel fornire adeguati servizi sociali di supporto: pensi che prestiamo anche un servizio di consulenza legale gratuito effettuato da un’avvocatessa madrelingua romena. Viceversa, posso affermare con piacere che c’è altrettanto desiderio di integrazione da parte della comunità romena: in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, le dico che ho provato una certa emozione a sentire cantare insieme l’Inno di Mameli da studenti italiani e romeni.
E per venire all’argomento della tutela ambientale ed urbanistica, che sta particolarmente a cuore a SalutePiù ?
Credo che sia necessario dividere la risposta in due parti, una riferita al passato e l’altra al presente. Infatti, il recupero del centro storico di Sant’Angelo parte circa venti anni fa con il restauro del Castello Orsini Cesi effettuato con fondi della Comunità Europea e perfettamente riuscito. Oggi ilcastello ospita il Museo Preistorico e Protostorico del Territorio Tiberino-Cornicolano ed è regolarmente aperto e visitabile durante i fine settimana. Successivamente, è avvenuto il restauro della Torre dell’Orologio e la completa ripavimentazione del centro storico in porfido bianco.
E passando ai giorni nostri ?
Qui il problema è serio, come l’impegno che stiamo profondendo per risolverlo. Quando quindici mesi fa ho assunto l’incarico di sindaco, ho trovato una situazione di degrado preoccupante che sarebbe troppo lungo esporle compiutamente. Se ci riferiamo al tema ambientale ed urbanistico, pensi soltanto alle cave dismesse che insistono sulla collina su cui sorge il paese lasciate senza alcun progetto di recupero, il nostro stupendo belvedere utilizzato come capolinea per gli autobus e la sosta selvaggia, l’assenza di un sistema di raccolta differenziata, l’abusivismo edilizio nelle frazioni da arginare e, addirittura, censire. Su alcuni di questi problemi siamo fortunatamente riusciti ad intervenire in tempi rapidi, altri necessitano di più tempo.
Iniziamo dai “tempi rapidi”
D’accordo. Allora iniziamo dal belvedere, che è tornato ad essere tale con il trasferimento del capolinea degli autobus e la recente istituzione di parcheggi a pagamento. Abbiamo avviato la raccolta differenziata in via sperimentale, potato tutti gli alberi del centro storico e quelli nelle frazioni Selva e Pantano , che è una misura di sicurezza elementare ma spesso trascurata, e creato due aree pedonali in Pizza Belvedere e Piazza Santa Liberata da giugno ad agosto. Abbiamo portato a termine i lavori per la sistemazione del giardino di “Sor Giovanni” nel centro storico e di due giardinetti comunali in Via De Gasperi e presso il Monumento dei caduti . A questi vanno aggiunti tutti quegli interventi che hanno un impatto diretto sul “vivere civile” e che riguardano la gestione delle utenze di base e dei servizi pubblici e sociali di “primo livello”.
E passando agli interventi di maggior respiro, sempre nell’ambito ambientale-urbanistico ?
Credo che l’iniziativa più emblematica avviata dal Comune sia quello del recupero delle cave in disuso. A questo proposito, attraverso un bando di gara, abbiamo dato in concessione ad una società specializzata lo spazio della ex Cava Unicem, di circa due ettari, per la realizzazione di una centrale fotovoltaica con diversi apprezzabili risultati per Sant’Angelo. Innanzitutto, la bonifica e la messa in sicurezza della cava ed il suo rinboschimento, poi la produzione di energia elettrica pulita con un ritorno economico diretto per il Comune che comparteciperà insieme al concessionario ai ricavi provenienti dalla vendita dell’energia all’ENEL.
Mi faccia terminare l’intervista con una domanda più “leggera”: quali sono le manifestazioni di piazza per le quali Sant’Angelo è più nota e da unire ad una visita al centro storico ?
A parte il fatto che, secondo me, se una persona passa vicino a Sant’Angelo e non viene su ad affacciarsi al nostro strepitoso belvedere, non ha idea di che cosa si perde, comunque abbiamo due momenti topici.Il primoè la Festa delle Cerase che si tiene a fine maggio e coincide con la festa dei nostri Santi Patroni, San Michele Arcangelo e Santa Liberata, Il secondo, la prima domenica di luglio, è il Festival Internazionale del Folklore che vede la partecipazione di gruppi folkloristici italiani e stranieri. A questo proposito, ci sono due realtà a Sant’Angelo di cui andiamo fieri: il Gruppo Folk Monte Patulo, che è anche l’organizzatore del Festival, e la Banda Folkloristica Medullia, che esiste da 126 anni, quasi come l’Unità d’Italia