Studio TRIGR in Sardegna: un modello di prevenzione del diabete di tipo 1
di Marco Songini e Carla Mannu
Il diabete di tipo 1 (T1D) è il risultato della distruzione autoimmune cronica delle cellule beta del pancreas produttrici di insulina e richiede un trattamento insulinico per tutta la vita. Sono stati ottenuti recentemente significativi progressi tecnologici nel trattamento e nella qualità della vita nei diabetici ma ancora è incerta la/e causa/e.
Diabete di tipo 1: più fattori ambientali ne aumentano il rischio
Ad oggi è parzialmente nota la componente genetica predisponente, che da sola però non basta a spiegare l’elevato rischio del diabete (aumentata fortemente negli ultimi 20 anni) in Sardegna, il secondo più alto al mondo dopo la Finlandia. Forti evidenze suggeriscono che più fattori ambientali possano aumentare il rischio del T1D nelle persone geneticamente predisposte, avviando l’autoimmunità e accelerando così la distruzione delle cellule beta. L’identificazione di tali fattori è molto complessa ma accelererebbe la prevenzione del T1D.
TRIGR: studio di prevenzione primaria del T1D
Il background genetico e l’isolamento geografico pongono la Sardegna come regione ideale per lo studio dei fattori ambientali, immunologici, e genetici legati al T1D. Di conseguenza negli ultimi anni sono stati condotti nell’Isola numerosi studi come p.e. lo studio TRIGR (Trial to Reduce IDDM in the Genetically at Risk) uno dei pochissimi studi di prevenzione primaria del T1D al mondo avviato nel 2002.
Ipotesi dello studio era che la precoce esposizione al latte vaccino potrebbe accelerare la distruzione delle cellule beta nei soggetti geneticamente predisposti. In Sardegna lo studio TRIGR è stato condotto presso il Centro di Diabetologia di Cagliari, uno dei 77 centri in Europa, Australia, Canada e Stati Uniti che vi partecipano, con oltre 2.800 bambini reclutati nel mondo. Nel nostro Centro è stato proposto lo screening genetico di tutti i neonati di genitori con T1D che partecipavano allo studio. I soggetti arruolati hanno ricevuto oltre all’allattamento al seno (caldamente raccomandato), le formule di idrolizzato di caseina o di latte vaccino per i primi 6 – 8 mesi di vita. I bambini sono stati sottoposti a visite di controllo ogni 3 mesi nel primo anno di vita e in seguito ogni anno fino al compimento dello studio ai 14 anni con valutazione dell’eventuale insorgenza di anticorpi anti-isola (stadio precoce del diabete) e/o del diabete clinico mediante determinazione di glicemia basale, emoglobina glicata (HbA1c) o curva da carico (OGTT).
Siamo oramai al 14° anno dello studio TRIGR: dei 17 bambini del nostro centro, 4 hanno sviluppato il diabete tra i 2 e i 5 anni. Nel dicembre 2016 abbiamo effettuato le visite di chiusura dello studio.
Micobacterio Avium Paratubercolosis MAP e Metalli Pesanti
I dati parziali non mostrano evidenze sul ruolo della prematura esposizione al latte vaccino come causa di insorgenza del T1D. La Sardegna rimane ancora un ‘mistero’ per quanto riguarda il T1D, che recenti studi hanno collegato p.e. al Micobacterio Avium Paratubercolosis (MAP, un batterio frequente nel latte vaccino) nella popolazione sarda, o perfino al suo profilo geochimico unico in Sardegna con particolare concentrazione di metalli pesanti. Questi fattori ci portano a ipotizzare che l’incidenza del T1D possa essere influenzata dall’esposizione ad agenti multifattoriali: p.e. MAP, virus comuni e metalli pesanti. La ricerca del ‘puzzle’ continua volta ad identificare i fattori ambientali realmente coinvolti nella patologia e nella sua possibile prevenzione.