Intervista a Gabriele Penitenti, Presidente di Sanares
Gabriele Penitenti è Presidente di Sanares,la prima Reted’Imprese italiana attiva nel settore della sanità. SalutePiù lo ha incontrato per capire il significato di questa nuova forma di collaborazione tra imprese e come essa possa migliorare l’offerta di servizi sanitari nei nostri territori.
Presidente Penitenti, prendiamola alla lontana, cos’è una Rete d’Imprese ?
Le Reti d’Imprese rappresentano un modello di aggregazione innovativo pensato per la piccola e media impresa, sviluppato dalla Comunità Europea ed oggi accolto anche nell’ordinamento italiano. Questo strumento consente di mantenere le singole aziende aderenti distinte ed indipendenti, ma coordinate tra di loro, per perseguire lo scopo comune di accrescere la propria capacità di offrire servizi di elevata qualità ed innovativi. Le imprese determinato obiettivi da raggiungere ed attività da sviluppare in comune condividendo idee ed investimenti ma senza l’obbligo di rinunciare alla propria indipendenza nelle tante altre decisioni che l’attività di ogni azienda comporta. Immaginate, appunto una rete in cui le singole aziende ne rappresentano i nodi tutti in stretta relazione tra di loro.
Perfetto. Riesco ad immaginare diversi vantaggi per le imprese: ad esempio condividere i costi di investimenti importanti. Ma il cittadino – paziente che benefici ne trae ?
Sanares, ed in generale le reti, si basano sul concetto di integrazione delle strutture appartenenti alla Rete, e sulla la loro complementarietà. Cioè lavoriamo insieme e mettiamo a fattor comune i servizi sanitari che siamo in grado di erogare: un cittadino, recandosi o contattando telefonicamente o tramite internet uno qualsiasi dei centri aderenti, potrà accedere ai servizi offerti da tutti gli altri operatori trovando livelli qualitativi e di accoglienza comuni. Nel “Modello Rete” è infatti proprio la capillarità e la distribuzione delle strutture ubicate sul territorio a fornire l’elemento caratterizzante e distintivo, così da riconsegnare al cittadino/paziente quel fondamentale diritto alla libertà di scelta tra i molteplici servizi specialistici offerti.
Mi perdoni, ma un esempio mi aiuterebbe.
Certo. Faccia conto che la sua struttura sanitaria di fiducia faccia parte di Sanares. Magari, però, lei ha necessità di una particolare prestazione diagnostica che la sua struttura non eroga direttamente ma che può prenotarle presso una delle altre strutture associate. L’idea è quella di poter accogliere tutte le esigenze dei nostri pazienti mettendo insieme le competenze di tutti i nostri associati, ma anche di più. Infatti, abbiamo stretto accordi con organizzazioni in grado di effettuare i trasporti sanitari, qualora il paziente ne avesse necessità oppure di effettuare assistenza socio-sanitaria a domicilio.
E questo sull’intero territorio della Regione Lazio ?
Non ancora. Attualmente abbiamo circa 40 strutture associate che coprono abbastanza capillarmente Roma e provincia ma siamo all’opera per estendere la presenza della nostra rete in tutte le provincie. Per darle un ordine di grandezza, circa 500.000 pazienti ogni anno entrano nei nostri centri. Ovviamente alcuni più di una volta, ma anche se contiamo i singoli pazienti, possiamo sempre affermare di offrire i nostri servizi ad una percentuale importante dei cittadini della nostra regione che ogni anno usufruiscono di servizi sanitari. Sono dimensioni che ci permettono anche, tutti insieme, di guardare con serenità ad investimenti in innovazione anche importanti.
Ovviamente a pagamento, però.
Non necessariamente. I centri aderenti a Sanares rappresentano esattamente uno spaccato del sistema complessivo. Quindi, molti sono “accreditati” con il Servizio Sanitario Regionale per determinate branche, ad esempio i laboratori analisi, le radiologie e le fisioterapie. In molti altri casi operiamo in ”convenzione” con i grandi fondi integrativi sanitari e le compagnie d’assicurazione. Ovviamente esistono anche situazioni in cui eroghiamo servizi in termini, diciamo così, “privati”, però anche qui stiamo cercando nuove soluzioni.
Per capirci ?
Crediamo molto nella medicina preventiva. A breve proporremo protocolli di prevenzione per patologie epidemiologicamente rilevanti ed anche socialmente importanti a tariffe certamente “sociali”. Del resto, proprio lo stare in rete ci consente di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e gli acquisti e quindi, conseguentemente, proporre condizioni accessibili.
Quindi, in qualche misura, la Rete rappresenta anche una forma di “adattamento della specie” all’evoluzione del settore sanitario ?
A dir la verità, non l’avevo mai vista in quest’ottica, però è vero: che ci si trovi in una fase evolutiva, è un fatto. Il SSN sta ripensando le sue modalità di funzionamento, le risorse finanziarie sono un fattore critico, i fondi integrativi sono in espansione e la coscienza che il cittadino ha del suo “diritto alla salute” è diffusa come non mai. Certamente, in questo contesto, l’organizzazione in Rete è una risposta che cerca di coniugare elevati livelli qualitativi con la capacità di fornire una risposta tempestiva e sostenibile economicamente alla domanda di salute dei cittadini.