Alzheimer: Proteina Tau possibile predittore
I ricercatori del National Institutes of Health – primario ente di ricerca scintifica statunitense – hanno sviluppato un test ultrasensibile in grado di rilevare una proteina “corrotta” associata al morbo di Alzheimer e all’Encefalopatia Traumatica Cronica (CTE). Quest’ultima è una patologia riscontrata in atleti, veterani militari e altre persone con una storia di traumi cerebrali ripetitivi.
La scoperta potrebbe portare alla diagnosi precoce di queste malattie neurologiche aprendo la strada a nuove alternative terapeutiche. Lo studio è pubblicato su Acta Neuropathologica.
Proteine Tau, Alzheimer e Encefalopatia Traumatica Cronica
I ricercatori sono riusciti ad adattare un test diagnostico originariamente sviluppato per le malattie da prioni al fine di rilevare gruppi anomali di proteine Tau. Infatti, come altre proteine coinvolte in malattie neurologiche, i gruppi di proteine Tau possono svilupparsi e contribuire in modo sostanziale ai processi patologici dell’Alzheimer e delle CTE. Lo studio ha coinvolto campioni cerebrali di 16 pazienti affetti da Alzheimer, due boxer con CTE e numerosi casi di controllo di altre malattie cerebrali.
Il test AD RT-QuIC
Il test si chiama AD RT-QuIC: “conversione indotta in tempo reale dalla malattia di Alzheimer” ed è caratterizzato dall’essere estremamente
sensibile.
Gli scienziati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (un istituto sempre facente capo al NIH) hanno sviluppato il RT-QuIC circa un decennio fa per rilevare la Creutzfeldt-Jakob (CJD) e altre malattie da prioni.
Da allora, lo hanno ripetutamente migliorato e adattato per rilevare altre malattie neurologiche, quali il Parkinson e la demenza con corpi di Lewy.
Proteina Tau “marcatore” biologico dell’Alzheimer
Quest’ultima scoperta potrebbe segnare un importante passo avanti per la diagnosi del morbo di Alzheimer. Infatti lo studio indica la proteina Tau come potenziale “marcatore” biologico per la malattia di Alzheimer nel cervello.
I ricercatori stanno adesso testando terapie per rallentare l’accumulo di gruppi di tau e la progressione della malattia neurologica.