Papilloma virus: vaccini e controlli
HPV: di cosa si tratta?
Il papilloma virus è un agente virale, trasmissibile primariamente per via sessuale. È considerato una tra le maggiori cause di patologie tumorali e di patologie benigne come i condilomi ano-genitali (lesioni benigne di natura infettiva).
In Italia i condilomi sono la patologia a trasmissione sessuale più frequentemente diagnosticata. Nel 2021 sono stati 3-4 volte più numerosi dei casi segnalati di gonorrea e sifilide. Tra il 2004 e il 2013 le diagnosi di condilomatosi sono aumentate costantemente, con un numero di casi quasi triplicato. Dopo il 2013 il numero si è stabilizzato, e tra il 2018 e il 2021 si è osservata una riduzione del 30%, che arriva al 50% nei giovani di 15-24 anni.
Spesso il virus dell’HPV viene eliminato completamente dal nostro sistema immunitario, ma nei casi in cui ciò non accade, e quindi l’infezione persiste, può favorire l’insorgere di anomalie cellulari nell’area genitale. Il tumore si sviluppa lentamente ed è preceduto da displasie (alterazioni precancerose).
Nel 2022 in Italia si sono registrati 2.479 nuovi casi di tumore alla cervice uterina, causati proprio dal papilloma virus. Questa tipologia di tumore rappresenta ancora una importante causa di morte per le donne. Nel 2022 sono 1.156 le donne decedute per questa patologia.
Quali sono i sintomi?
A livello del collo uterino, l’HPV non si manifesta in modo evidente. L’assenza di sintomi ne favorisce la diffusione, poiché la maggior parte dei soggetti affetti da questa patologia non è consapevole del processo infettivo in corso.
Possono, però, essere presenti alcuni segnali:
- Sanguinamento, soprattutto durante i rapporti sessuali
- Dolore nella zona inferiore della schiena
- Dolore durante la minzione o durante i rapporti sessuali
Papilloma Virus: si può prevenire?
La prevenzione può avvenire attraverso controlli e attraverso la vaccinazione anti-HPV. I controlli consistono nel Pap test (analisi citologica del tessuto cervicale) e nell’HPV-DNA test. Il pap test è, infatti, in grado di ridurre la mortalità del tumore causato dal virus, fino all’80%. Mentre l’HPV-DNA test è utilizzato per identificare la presenza del virus e di conseguenza permette di individuare la malattia anche in stadi iniziali.
Entrambi i test si eseguono in modo analogo: si preleva una piccola quantità di cellule dal collo dell’utero.
Il 58,7% dei genitori e il 62,2% delle donne afferma che i comportamenti di prevenzione che adotta maggiormente sono i controlli preventivi. Gli screening per il tumore cervicale sono i controlli maggiormente effettuati dalle donne negli ultimi tre anni.
Vaccino Anti HPV
Il vaccino prevede tre iniezioni nell’arco di sei mesi. La protezione è maggiore se somministrato in giovane età, prima dell’inizio dei rapporti sessuali. In quanto le probabilità di essere già entrati a contatto con il virus sono basse.
Francesco Perrone, Presidente Aiom dichiara «La vaccinazione anti-Hpv rappresenta una della più efficaci forme di prevenzione del cancro».
Il 24,5% delle donne nella fascia di età compresa tra i 25 e i 55 anni hanno dichiarato di aver effettuato la vaccinazione anti-HPV. Nel 2022 il 46,1% dei genitori hanno sottoposto i propri figli alla somministrazione del vaccino, mentre oggi risulta salire fino al 56,1%.
Gli esperti del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) hanno spiegato che «In considerazione del fatto che nel 2008 è iniziata la campagna di vaccinazione anti-HPV delle dodicenni, appare plausibile ritenere che la diminuzione osservata tra i giovani 15-24 anni a partire dal 2013 possa essere attribuibile a tale campagna vaccinale».
Papilloma Virus – Approfondimenti
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