Alluce Valgo: che fare ?
Iniziamo dalle basi, cos’è e come si presenta l’alluce valgo ? Con questo termine si identifica la deviazione del primo dito del piede, ovvero l’alluce, in genere progressiva e più frequente nelle donne, in cui la base del dito (il primo metatarso) si sposta verso l’interno, mentre la punta, la falange prossimale, si porta verso le altre dita, cosa che con il tempo può portare alla deformità delle dita vicine, soprattutto del secondo dito che si ripiega su se stesso, diventando un “dito a martello”. In genere lo sviluppo di un alluce valgo può riconoscere diverse origini: la familiarità, una forma del piede predisposta a tale affezione, l’utilizzo di calzature non idonee (come ad esempio le scarpe femminili con tacco alto e punta stretta).
Alluce Valgo: come evitarlo
Per prevenire e rallentare il decorso della deformità, si possono consigliare diverse opzioni:
- l’utilizzo di calzature comode e funzionali
- evitare il sovrappeso
- utilizzare le speciali “ortesi” (ovvero dispositivi ortopedici) appositamente studiate per ridurre i sintomi da sovraccarico o da attrito tra le dita
- ricorrere ai trattamenti fisioterapici antinfiammatori per ridurre, appunto, queste manifestazioni ed ai trattamenti fisioterapici dinamici che si avvalgono di esercizi attivi che possono attenuare la sintomatologia dolorosa.
Alluce Valgo: Diagnosi e Terapia
La prima visita specialistica con l’ortopedico consentirà di determinare il percorso terapeutico da seguire. Tramite essa sarà possibile valutare appieno la forma del piede e soprattutto dell’avampiede, il tipo di appoggio, il tipo di deformità, se essa interessi solamente il primo dito, cioè l’alluce, oppure coinvolga in maniera più estesa la regione metatarsale e quindi le altre dita.
Sarà quindi possibile, una volta visionati gli opportuni esami diagnostici, decidere come procedere. Ovvero se sia sufficiente pensare a migliorare l’appoggio tramite specifici dispositivi ortopedici (plantari, tutori, ecc.) realizzati con i sistemi e nei materiali più opportuni e più moderni, come risolvere il dolore attraverso farmaci locali o per via generale o tramite l’applicazione di specifiche innovative applicazioni di fisioterapia oppure se sia necessario programmare e ricorrere all’intervento chirurgico. L’intervento potrà richiedere il ricorso ad una tecnica specifica piuttosto che ad un’altra a seconda della deformità individuale e del grado di deviazione del dito e di coinvolgimento delle dita vicine.
Oggigiorno, si cerca, quando possibile, di evitare sempre di più le tecniche demolitive del passato e realizzare le osteotomie, ovverossia tagli dell’osso che consentano di riallineare il primo dito attraverso tecniche chirurgiche percutanee le quali, senza effettuare incisioni chirurgiche (tagli), permettono di intervenire attraverso piccolissimi forellini attraverso i quali mediante strumentari dedicati si effettuano gli stessi tagli correttivi senza, però, applicare nessun mezzo di sintesi ma ricorrendo solamente a particolari bendaggi post-operatori.