Ginnastica Respiratoria: di che si tratta?
La BPCO, malattia respiratoria sempre più frequente e sottostimata, necessita non soltanto di terapie mediche appropriate ma anche di tutto ciò che non è prettamente farmacologico. Nel seguito, parleremo dunque della cosiddetta ginnastica respiratoria come farla, perché farla e quando non è possibile farla.
Ginnastica respiratoria: a cosa serve?
La Ginnastica Respiratoriaè una speciale ginnastica che viene utilizzata per migliorare la capacità ventilatoria nei pazienti affetti da patologie respiratorie. Con il termine capacità ventilatoria si intende la capacità di espellere l’aria già contenuta nei polmoni e di introdurre nei polmoni aria nuova. La capacità ventilatoria deve essere adeguata alle esigenze della persona per garantire l’ossigenazione dei suoi tessuti. Viceversa, la capacità ventilatoria e, dunque, l’ossigenazione dei tessuti, può essere ridotta in misura più o meno importante nelle malattie respiratorie.
Infatti, una delle patologie respiratorie più significative che può trarre benefici dalla ginnastica respiratoria, è la BPCO ovvero la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva. Il paziente affetto da questa patologia ha difficoltà di respiro unite ad un maggiore sforzo inspiratorio e un minore scambio gassoso. Con il termine scambio gassoso si intende la cessione di anidride carbonica dai capillari agli alveoli polmonari, e l’acquisto di ossigeno dagli alveoli ai capillari.
Respirazione: diaframmatica o costale?
E’ innanzitutto necessario chiarire che la respirazione può avvenire con diverse modalità. Si parla di respirazione diaframmatica o bassa quando, posizionando le mani sull’addome durante la inspirazione, l’addome divenga più prominente.
Si parla invece di respirazione media o costale nel caso in cui, durante l’ispirazione, si sollevino le costole e di respirazione alta o clavicolare nel caso in cui si sollevino le clavicole.
Coloro i quali siano affetti da BPCO, non utilizzano la respirazione diaframmatica quindi l’atto respiratorio è più corto e insufficiente perché viene utilizzata solo la porzione toracica superiore. La correzione di questa problematica avviene appunto attraverso la ginnastica respiratoria.
Ginnastica Respiratoria: gli Obiettivi
La ginnastica respiratoria è finalizzata a:
- disostruire le vie aeree dalle secrezioni patologiche
- rieducare il paziente ad una corretta modalità di respirazione
- aumentare la resistenza allo sforzo diminuendo contemporaneamente il consumo di ossigeno ed energia
- ridurre la dispnea (cioè la respirazione faticosa).
Gli esercizi propri della ginnastica respiratoria possono essere eseguiti in varie posture: da sdraiati, da seduti o in piedi. I movimenti possono riguardare gli arti, in abbinamento alla respirazione, oppure movimenti di torsione del busto sempre abbinati alla respirazione. L’esecuzione dei movimenti deve essere lenta senza avere fretta di terminare l’esercizio. Di volta in volta verranno alternati i diversi esercizi con l’accortezza di inspirare sempre dal naso ed espirare dalla bocca.
Controindicazioni alla Ginnastica Respiratoria
Esistono però – in caso di particolari malattie – delle controindicazioni alla ginnastica respiratoria. Ad esempio in caso di cardiopatie scompensate, aritmie gravi, ipertensione arteriosa grave ed instabile, aneurisma cerebrale, metastasi ossee, grave osteoporosi.
Per quanto riguarda i pazienti con BPCO, è necessario tener presente come sia possibile effettuare l’allenamento allo sforzo solo dopo che la malattia sia stata “stabilizzata” dallo specialista. Ovvero, il paziente non debba più dipendere da strumenti di supporto delle funzioni vitali, da monitoraggio e da terapie avanzate. In condizioni di malattia “stabilizzata” il paziente non corre rischi durante un’attività che richieda uno sforzo, naturalmente adeguato alle sue possibilità.
L’indicazione all’esecuzione della ginnastica respiratoria deve essere prescritta dal medico specialista ed è eseguita sotto l’attenta osservazione del fisioterapista.