Trauma Cranico, Alcol e Droga: quali effetti sul cervello?
Quali sono gli effetti di un trauma cranico e dell’uso di alcol e dell’assunzione di droghe sul nostro sistema nervoso? Infatti, tutti e tre questi fattori danneggiano in modo importante il nostro sistema nervoso. Ce lo spiegano gli esperti della Società Italiana di Neurologia (SIN).
Trauma cranico e danno cerebrale
Negli Stati Uniti circa 50.000 persone muoiono ogni anno per trauma cranico e circa 5,5 milioni mostrano esiti dei traumi cranici e spinali con limitazioni importanti delle loro prestazioni. Sebbene circa la metà dei casi di trauma cranico siano correlati ad incidenti stradali ed interessino prevalentemente i giovani, sta crescendo la quota di traumi del sistema nervoso nella popolazione anziana a cui consegue una prognosi nettamente più sfavorevole.
In termini di costi sociali, i traumi lievi e moderati (più frequenti in numero rispetto a quelli gravi) richiedono un impegno specifico dato che, pur in assenza d’importanti limitazioni, si assiste ad una compromissione dell’efficienza fisica e cognitiva, con importante e persistente limitazione del benessere. Tale condizione è particolarmente significativa in età avanzata, quando sono più frequenti le complicanze dei traumi e maggiormente apprezzabili gli esiti limitativi della sicurezza negli spostamenti.
Le prestazioni maggiormente compromesse in seguito ad un trauma cranico di diversa entità riguardano la sfera cognitiva ed in particolare la memoria. Tale condizione può realizzarsi sia in maniera drammatica, come nelle demenze post-traumatiche, sia a livello più lieve e selettivo. Una diagnosi scrupolosa ed un trattamento specifico possono consentire di minimizzare le conseguenze dell’evento traumatico
Alcol e sistema nervoso
Le conseguenze neurologiche da abuso di alcol rappresentano una problematica di notevole rilievo: poiché circa il 10 per cento della popolazione italiana eccede nel consumo di alcol e che quasi il 2 per cento ne è dipendente, particolarmente rilevante è l’evidenza dei danni sociali, soprattutto alla luce del fatto che la popolazione giovanile è sempre più interessata da tale condizione.
“I danni subiti dal cervello possono essere distinti in relazione all’abuso occasionale o protratto. Nel primo caso è indubbio che varie strutture neurologiche risentano dell’ebbrezza alcolica compromettendo il loro funzionamento e subendo talora danni irreparabili. Oltre a ciò, tale situazione costituisce un fattore di rischio per incidenti correlati all’uso di macchine o di autoveicoli o di spostamenti rischiosi – spiega il Professor Leandro Provinciali, Ordinario di Neurologia e Direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona – in caso di dipendenza, i meccanismi di funzionamento del cervello sono alterati, dapprima in maniera subclinica e successivamente con sintomi sempre più severi. Naturalmente le età giovanili e dell’invecchiamento comportano una maggiore suscettibilità ai danni tossici, perché da un lato compromettono lo sviluppo di adeguate connessioni fra le strutture nervose del cervello e, in età avanzata, accentuano le carenze che si realizzano con la progressiva perdita di neuroni”.
Droga e sistema nervoso
L’utilizzo di droghe risulta lesivo del Sistema Nervoso in misura variabile a seconda del tipo, della quantità e della frequenza dell’assunzione, anche se è ormai concorde l’opinione che nessuna droga è esente da potenziali rischi per l’encefalo.
In particolare, il Professor Leandro Provinciali evidenzia come: “le varie sostanze interferiscono e danneggiano specifici circuiti cerebrali, dapprima limitando le capacità di adattamento e di risposta alle condizioni di stimolo e, successivamente, configurando sindromi neurologiche secondarie alla compromissione di sistemi specifici. Va sottolineato come ogni condizione secondaria all’uso o all’abuso di sostanze potenzialmente dannose per il Sistema Nervoso compromette la sua riserva funzionale rendendo il cervello e le altre strutture nervose più suscettibili a danni permanenti. In particolare alcune prestazioni, come l’attenzione, la memoria, le capacità di adattamento alle diverse situazioni o di risposta a diversi stimoli, possono essere elettivamente danneggiate e richiedere un approccio competente e tempestivo”.