Ecografia e Risonanza magnetica alla spalla con VIDEO
La cuffia dei rotatori è una struttura particolarmente soggetta a traumi e comunque ad usura, in numerosi sport sia a livello dilettantistico che agonistico. Una corretta valutazione di qualunque sua problematica è fondamentale nell’ottica di un discorso terapeutico. A tal riguardo, la diagnostica per immagini in questi ultimi anni ha compiuto notevoli passi in avanti: in particolare, l’indagine di prima istanza nella valutazione della cuffia dei rotatori è sicuramente l’ecografia. Attraverso questa metodica è infatti possibile visualizzarla in maniera molto precisa, mentre non è altrettanto facile distinguere i fasci dei muscoli che la compongono, che ricordiamo essere il sopraspinato, il sotto scapolare, il sottospinato ed il piccolo rotondo, che risultano orientati in senso obliquo rispetto alla superficie posteriore della scapola. La loro funzione è principalmente un “contenimento” della testa dell’omero nella cavità glenoidea della scapola
La rottura di alcune fibre muscolari con conseguente versamento ematico, è un evento piuttosto frequente negli sportivi soprattutto nei giocatori di tennis ed in altri sport in cui l’articolazione scapolo omerale è particolarmente sottoposta a sforzi.
L’ Ecografia della Spalla
L’ecografia risulta particolarmente utile sia nella valutazione degli effetti immediati prodotti da un trauma sulla cuffia dei rotatori, sia nella valutazione a distanza di qualche settimana o mese.
La risonanza magnetica è invece ottimale nella valutazione adeguata dei singoli fasci muscolari e delle strutture tendinee che da essi derivano, avendo maggiore risoluzione spaziale e potendo usufruire di scansioni orientate ed eseguite in base al sospetto clinico. A questo riguardo il tendine più frequentemente lesionato risulta essere quello del sopraspinato poiché è quello che interviene maggiormente nella funzione del movimento, oltre che in quella già citata del contenimento articolare. Esso viene, peraltro, visualizzato dalla risonanza quasi sempre in maniera adeguata e corretta.
In questo modo è possibile per il radiologo, in stretta collaborazione con l’ortopedico, stabilire quale sia la terapia da attuare, sia di tipo conservativo che chirurgica, soprattutto nel caso in cui sia interrotto completamente o parzialmente il tendine del capo lungo del bicipite brachiale o, come già accennato in precedenza, del sopra spinato.
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