Parkinson, demenza con Corpi di Lewy e disturbi cognitivi
I disturbi della memoria rappresentano un sintomo sempre più comune, che colpisce circa il 7% della popolazione generale con più di 65 anni e addirittura il 30% dei soggetti di in età superiore a 80 anni. La Malattia di Alzheimer e la patologia cerebrovascolare, che occorrono separatamente o in combinazione fra loro, ne rappresentano la causa principale, ma altre cause meno note di deterioramento cognitivo sono possibili e devono sempre essere identificate.
Demenza con Corpi di Lewy – DLB
Inizialmente pensato come un raro disturbo, la Demenza con Corpi di Lewy (DLB) è ora conosciuto come il secondo tipo di demenza degenerativa più comune nelle persone anziane, pari al 10-15% dei casi di demenza.
La Demenza con Corpi di Lewy – DLB è una demenza sporadica, caratterizzata da un disturbo cognitivo ad esordio insidioso, lentamente progressivo e fluttuante, da allucinazioni visive precoci (entro un anno dall’esordio) che sono solitamente ben strutturate e da parkinsonismo. Dal punto di vista anatomopatologico, la DLB è caratterizzata dall’accumulo dei corpi di Lewy nelle cellule nervose che ne producono un danneggiamento e interrompono lo scambio dei neurotrasmettitori, pregiudicando le funzioni in aree cerebrali specifiche e nei gangli simpatici cardiaci.
“L’importanza di diagnosticare questa malattia consiste in particolare nella sua gestione farmacologica – spiega il Professor Aldo Quattrone, Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) e Rettore dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro – essa infatti presenta una buona risposta ai farmaci inibitori delle colinesterasi ma estrema sensibilità agli effetti collaterali dei farmaci neurolettici. Diversamente dall’Alzheimer, all’inizio della malattia disturbi della memoria non si trovano in primo piano. Il malato non riesce più a svolgere autonomamente le proprie attività quotidiane. Poiché la Demenza con Corpi di Lewy deve esser trattata diversamente dall’Alzheimer è importante fare una diagnosi corretta e precoce della malattia”.
Demenza con Corpi di Lewy: metodiche per la diagnosi
La Risonanza Magnetica dell’encefalo, la SPECT cerebrale di flusso e la PET cerebrale sono tecniche avanzate che possono migliorare l’accuratezza diagnostica in questi pazienti. La scintigrafia cerebrale con 123I- FP-CIT evidenzia di norma un danno del sistema dopaminergico nigro-striatale e la diagnosi si basa soprattutto sulla scintigrafia cardiaca con MIBG (meta-iodiobenzylguanidina) che mette in evidenza un’assenza delle terminazioni nervose simpatiche cardiache. Studi recenti hanno infatti dimostrato che la captazione nigrostriatale e cardiaca di MIBG sono marcatamente ridotte nei pazienti con DLB, mentre sono normali nei pazienti con Alzheimer.
Malattia di Parkinson – MP
In aggiunta alla DLB, anche la Malattia di Parkinson (MP) nello stadio avanzato si associa frequentemente a una demenza molto simile a quella a corpi di Lewy. Attualmente si ritiene che la Malattia di Parkinson con demenza rappresenti un continuum fisiopatologico con la DLB. La Malattia di Parkinson – MP è il più frequente disordine del movimento. Ne sono affetti circa 5 milioni di persone nel mondo e 220.000 solo in Italia.
Il declino cognitivo associato alla MP è molto più diffuso di quanto si pensasse in passato ed ha mediamente una prevalenza del 30-40% dei parkinsoniani, vale a dire circa 6 volte di più della popolazione generale. La comparsa di demenza nella Malattia di Parkinson è strettamente correlata a difficoltà nelle attività della vita quotidiana ed è stata anche associata con un declino funzionale e motorio più rapido, un rischio di istituzionalizzazione del paziente maggiore e un aumento della mortalità.
“Al momento, non esistono dati oggettivi per predire in quali casi un paziente con Malattia di Parkinson manifesterà modificazioni del proprio profilo cognitivo durante il corso della malattia – ha spiegato il Professor Aldo Quattrone, Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN) – è noto che il rischio di demenza aumenta con l’età del paziente e con la durata della malattia. Diversi fattori di rischio per la MP con demenza sono stati proposti, fra questi i più importanti sono le caratteristiche motorie predominanti come la presenza di rigidità e instabilità nella marcia, e la comparsa di allucinazioni visive. Nonostante si possa delineare un profilo peculiare della demenza associata a MP, non è sempre facile porre una diagnosi clinica”.
Malattia di Parkinson e deficit cognitivo
Il deficit cognitivo nella Malattia di Parkinson (MP) è caratterizzato da una compromissione delle funzioni esecutive, dell’attenzione, della memoria di lavoro, della velocità di elaborazione delle informazioni, delle abilità visuospaziali. Sfortunatamente al momento attuale non esistono terapie efficaci per prevenire, controllare o ridurre in modo significativo i disturbi cognitivi gravi dei pazienti con malattia di Parkinson e altre malattie neurodegenerative, benché nuove molecole siano continuamente sviluppate da parte delle industrie farmaceutiche e nel campo della ricerca di base. Marcati deficit colinergici possono essere trovati nel cervello dei pazienti con MP e demenza, fornendo così la base razionale per la terapia con inibitori delle colinesterasi nei soggetti in questa condizione.
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