Bambini

Antibiotici e bambini: usateli solo se necessario

I pediatri della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica – SITIP richiamano l’attenzione sull’impiego eccessivo degli antibiotici nel nostro paese e sulle inevitabili conseguenza di questa pratica. Tra l’altro, dicono gli specialisti, non potremo contare su nuove molecole per i prossimi 5 anni e, dunque, il tema dell’antibiotico-resistenza diventa delicato.

Antibiotici e bambini: le statistiche

In Italia, gli antibiotici sono i farmaci più utilizzati in età pediatrica, soprattutto per il trattamento delle infezioni respiratorie e, per converso, l’Italia risulta tra i Paesi europei con i livelli più elevati di antibiotico-resistenza.  Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio Arno nel 2011, gli antibiotici vengono utilizzati dal 42% dei bambini di età inferiore ad 1 anno, dal 66% di quelli di 1 anno, dal 65% tra i 2 e i 5 anni, dal 41% tra i 6 e gli 11 anni e dal 33% degli adolescenti tra i 12 e i 13 anni. Negli ultimi 5 anni la resistenza agli antibiotici è aumentata: se nel 2003 si attestava intorno al 21%, oggi ha superato il 35%.

L’antibiotico, definito anche “l’antibiotico della paura” ha da sempre un effetto rassicurante: rassicura i genitori che vogliono un rimedio sicuro e veloce ed è una falsa sicurezza anche per i pediatri, che subiscono le pressioni

Antibiotici in età pediatrica: le raccomandazioni delle società scientifiche

Eppure, oggi, si sta assistendo ad un’importante inversione di rotta da parte dei pediatri italiani: i bambini devono assumere antibiotici solo in modo appropriato a seconda del singolo caso e solo quando siano realmente necessari. Ovvero per combattere infezioni batteriche e non quelle virali, come spesso sono influenze e raffreddori. Questa è l’attuale raccomandazione delle società scientifiche di pediatria nazionali ed internazionali. Evidentemente, una raccomandazione che vale anche per gli adulti.

Se ne è discusso a Palermo durante il 70° Congresso Italiano di Pediatria: “Gli antibiotici sono farmaci preziosi – sottolinea la Prof.ssa Paola Marchisio, Dirigente Medico presso l’Unità di Pediatria, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano  ma vanno usati correttamente e con equilibrio. E’ fondamentale che prima di prescrivere un antibiotico ci sia una diagnosi certa di infezione verosimilmente batterica da parte del pediatra, altrimenti si corre il rischio, come sta accadendo nel nostro Paese, che alcuni di questi farmaci spesso così abusati, perdano di efficacia. L’uso, ma soprattutto l’abuso degli antibiotici a cui abbiamo assistito in questi ultimi trent’anni nel nostro Paese, ha fatto sì che ormai il “bagaglio antibiotici” sia finito e che non possiamo contare su nuove molecole per almeno i prossimi 5 anni”.

Usare, quindi, gli antibiotici in modo responsabile significa tutelare la salute di tutti poiché il loro cattivo utilizzo rischia di rendere più “forti” i batteri e di aumentare la diffusione delle infezioni diminuendo le nostre armi per combatterle.

Linee guida per gli antibiotici

Le linee guida approvate dalla Consensus Confererence del 2013 su “l’Impiego giudizioso della terapia antibiotica nelle infezioni delle vie aeree in età pediatrica” indicano che l’uso dell’antibiotico è necessario, per esempio, nei casi di otite media acuta, rinosinusite,  polmonite e meningite.

Raccomandiamo sempre ai genitori – precisa la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria, Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente della SITIPche in caso di prescrizione medica di antibiotico, questo vada assunto in modo corretto. Il fai da te va sempre evitato: questi farmaci devono essere somministrati ai dosaggi raccomandati dal pediatra, con il numero di dosi indicate nell’arco della giornata e per tutto il tempo utile ad ottenere la completa eliminazione dei batteri che hanno causato la malattia, di solito per non meno di 7-10 giorni. Ed infine non bisogna mai utilizzare una confezione di antibiotico già aperta e utilizzata in precedenza”.

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