Acne e Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS): quale legame ?
Esiste un legame tra Acne e Sindrome dell’Ovaio Policistico o PCOS? L’acne è un’infiammazione del follicolo pilosebaceo e del tessuto circostante, che si localizza soprattutto al volto e al torace. Si può manifestare in modo molto variabile ed è estremamente diffusa tra gli adolescenti.
Si stima che ne siano affetti circa il 95- 100% dei ragazzi e circa l’ 83- 85% delle ragazze tra i 16 e i 17 anni. Nella maggior parte dei casi si risolve intorno ai 25 anni, ma è ancora presente intorno ai 40 nell’1% degli uomini e nel 5% delle donne.
Le cause dell’acne sono in gran parte sconosciute. Alcuni fattori fondamentali per il suo sviluppo sembrano mediati dagli androgeni (ormoni maschili), mentre la gravità è spesso in relazione all’aumentata quantità di sebo, all’ azione svolta dai microbi e ultimi ma non meno importanti i fattori psicologici.
Acne: tra le cause la PCOS
Da molti è stata erroneamente considerata una “reazione fisiologica legata all’età” e altrettanto erroneamente messa in rapporto con carenze o eccessi nei comportamenti sessuali. In realtà, sia tra le donne mature che tra le adolescenti, qualora l’acne si associ ad un ritmo mestruale più lungo (oligomenorrea, flussi ogni 40-60 giorni o più), specie se sono presenti anche irsutismo o soprappeso, si dovrebbe sospettare la PCOS.
La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la più comune causa ormonale di irsutismo (eccesso di peluria), acne e di alopecia (riduzione dei capelli). Questa è dovuta ad una disfunzione ovarica ma non solo: è spesso associata a fattori di rischio per il diabete mellito, la sindrome metabolica e le sue complicanze (colesterolo alto, infarto cardiaco,…).
Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
La PCOS è presente in circa il 10-20% delle donne in età fertile, ed è associata a scarsa qualità ovulatoria o a una vera e propria assenza dell’ovulazione. I sintomi più tipici sono quelli che culturalmente sono definiti come “poco femminili”, ossia eccesso di peluria, obesità, acne e infertilità.
Si aggiungono quindi anche una serie di disagi psicologici, come depressione, ansia e insoddisfazione. E’ fondamentale ovviamente che l’approccio a tale patologia sia interdisciplinare (medico di famiglia, ginecologo, endocrinologo, dermatologo ed eventualmente psicologo che dialogano tra loro) allo scopo di affrontare gradualmente la soluzione.
Ad esempio, se il disagio psicologico è il sintomo prevalente è utile, come primo obiettivo, far riacquistare la stima del proprio corpo riducendo i segni di maggior disagio (spesso l’acne o il soprappeso) per poi affrontare con più fiducia un percorso terapeutico a lungo termine, certamente fondamentale. Alcune cure termali con acque solfuree possono essere un valido supporto immediato durante l’iter diagnostico e terapeutico complessivo.
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