AIRC: il leader della ricerca oncologica
Dalla sua fondazione ad oggi ha destinato otre un miliardo e duecento milioni di euro per il finanziamento di progetti di ricerca condotti in laboratori di istituti, università e ospedali in tutta Italia. Più di 40 milioni di euro per borse di formazione a giovani ricercatori.
Nel solo 2017, grazie a un investimento complessivo di 102 milioni di euro, l’AIRC e la sua Fondazione hanno assegnato fondi per 602 progetti di ricerca e 78 borse di studio. Un impegno che permette a 5.000 ricercatori di operare ogni giorno nei laboratori nazionali e internazionali con un beneficio tangibile per i sistemi della ricerca e della sanità del nostro Paese.
Questi sono i numeri dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che – nata nel 1965 – è oggi in Italia il principale finanziatore privato per la ricerca sul cancro.
Cancro: la ricerca che salva la vita
La storia dell’AIRC procede così in parallelo a quella della ricerca sui tumori ed ai successi conseguiti con la drastica diminuzione della mortalità per tumore. Infatti, i dati di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi in Italia sono cresciuti al 63% per le donne e al 57% per gli uomini (nel 1990 erano 53% e 39%). Sono poi quasi tre milioni gli italiani che convivono con una precedente diagnosi di tumore. Molto ancora però resta da fare: ogni giorno, infatti, in Italia vengono diagnosticati 1.000 nuovi casi di cancro.
AIRC: la ricerca si evolve
Negli anni ‘70 a Milano AIRC sostiene il primo studio che porterà all’affermazione della quadrantectomia come approccio chirurgico conservativo nel tumore al seno. La quadrantectomia, insieme alla tecnica del linfonodo-sentinella, a radioterapia intraoperatoria e chirurgia plastica, ha portato le possibilità di guarigione a superare l’80%. Negli anni ’80 è stata, invece, la volta di sviluppare innovativi progetti sui tumori ossei. Ciò ha permesso al tasso di guarigione di arrivare ad essere oggi sette volte superiore rispetto a trent’anni fa.
Gli anni ‘90 hanno visto i ricercatori AIRC impegnati a comprendere il collegamento tra il cancro e lo studio dei geni e dunque perché taluni farmaci possano funzionare su alcuni tumori e non su altri in apparenza simili. A partire dal 2000 si registrano importanti conquiste sulle leucemie e sui linfomi.
Con il terzo millennio la ricerca AIRC ha focalizzato nuove terapie contro il cancro, quali gli anticorpi monoclonali, i vaccini per epatite B e papilloma virus, efficaci per prevenire i tumori del fegato e del collo dell’utero. Anche la struttura dell’AIRC è cresciuta e può contare oggi su 17 comitati regionali, 20 mila volontari e oltre 4 milioni e mezzo di sostenitori.
“Il cancro è una malattia eterogenea che si manifesta in più di 200 forme differenti. Oggi si ottengono elevate percentuali di guarigione in alcuni tipi di tumore e notevoli miglioramenti in altri – spiega Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico AIRC – il problema è che le cure attuali assicurano la guarigione o una vita migliore per alcuni tipi di tumore, ma non per tutti. Se vogliamo che il cancro diventi una malattia sempre più curabile dobbiamo continuare a investire nella ricerca, puntando su menti giovani e preparate, capaci di sfruttare in modo innovativo le risorse offerte da una evoluzione tecnologica esplosiva… I tempi sono maturi perché la cosiddetta ‘medicina personalizzata’ o, come si dice oggi, ‘di precisione’ diventi realtà. Voglio sottolineare con forza che il termine medicina personalizzata di per sé implica la massima attenzione alla persona, quindi non soltanto la possibilità di offrire nuove sofisticate terapie basate sul difetto molecolare, ma anche l’obbligo di unire in maniera inestricabile l’assoluto rigore scientifico al rapporto umano, il che significa ascoltare i pazienti e spiegare in termini semplici e comprensibili”.
AIRC: formare i ricercatori
AIRC offre un supporto specifico per la formazione dei ricercatori. In primis per i più giovani che, subito dopo la laurea, possono accedere a periodi di specializzazione presso istituzioni estere per poi fare ritorno in Italia con propri progetti.
La borsa di studio è il primo passo che consente ai più giovani di formarsi attraverso un’esperienza in un laboratorio accreditato. Quindi per il ricercatore è possibile perfezionare le proprie competenze con un progetto annuale di specializzazione all’estero. Dopo questa fase, il programma Il Mio Primo Progetto AIRC (My First AIRC Grant) permette di intraprendere diversi percorsi. Ad esempio sperimentando in autonomia la conduzione del proprio lavoro in una struttura italiana d’eccellenza. Oppure creando una propria Start-up, supportata da AIRC per cinque anni, avviando un laboratorio dove gestire in autonomia il lavoro di ricerca.
Per gli under 40, insieme a Fondazione Cariplo, AIRC ha lanciato TRIDEO – TRansforming IDEas in Oncological research award – un programma a sostegno delle idee in grado di trasformare la ricerca oncologica, un percorso che tra esplorazione e rischio, mira a trovare rimedio a una malattia che in alcune forme è tuttora poco curabile.
102 milioni da AIRC e FIRC per il 2017
Gli investimenti di AIRC e della sua Fondazione consentono un imponente attività di ricerca:
- 506 Investigator Grant (IG), della durata di tre anni, affidati a ricercatori affermati, selezionati per la loro rilevanza al cancro;
- 54 My First AIRC Grant;
- 13 Start Up, finanziamenti quinquennali per ricercatori sotto i 35 anni che rientrano dall’estero per avviare il proprio laboratorio di ricerca in Italia;
- 12 Progetti Trideo;
- 69 Borse di studio per giovani ricercatori in formazione in laboratori italiani;
- 9 Borse per l’estero per specializzarsi in un laboratorio internazionale;
- 3 Progetti Equipment Firenze cofinanziati con la Fondazione Cassa di Risparmio di per migliorare la dotazione di laboratori e strutture di ricerca nel territorio metropolitano fiorentino.
Inoltre i proventi del 5 per mille hanno portato nuove risorse ai 14 programmi di ampio respiro che vedono all’opera il meglio della ricerca oncologica italiana con l’obiettivo di identificare terapie più efficaci e nuovi strumenti di prevenzione e diagnosi precoce. Un altro importante investimento è rappresentato dai 12,5 milioni di euro destinati a IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano), centro internazionale di eccellenza, focalizzato sullo studio della formazione e dello sviluppo dei tumori a livello molecolare per favorire un rapido trasferimento dei risultati dal laboratorio alla cura