Neurologia

Alzheimer: diagnosi precoce studiando il mesencefalo

E’ il mesencefalo – o, più precisamente l’Area Tegmentale Ventrale (VTA) – l’area del cervello dove avviene la riduzione della dopamina, responsabile dei primissimi sintomi dell’Alzheimer. Nell’Area Tegmentale Ventrale (VTA), hanno infatti sede i neuroni che contengono il neuromediatore Dopamina e che proiettano a diverse regioni cerebrali quali l’ippocampo, la corteccia prefrontale e le aree striatali ventrali e limbiche.

Area Tegmentale Ventrale e Dopamina

alzheimer mesencefalo diagnosi precoce
L’area tegmentale ventrale (VTA) produce dopamina e la rilascia in due aree coinvolte nella funzione della memoria (ippocampo) e nelle funzioni motivazionali (nucleo accumbens), oltre ad altre aree che nel complesso costituiscono la via meso-limbica

É proprio la morte dei neuroni all’interno del VTA a determinare la drastica riduzione di Dopamina che causa i caratteristici segni clinici iniziali della malattia, quali il disturbo dell’umore e successivamente la perdita della memoria.

La novità della ricerca – pubblicata su Nature Communications e condotta dall’Università di Roma “La Sapienza” e dalla Fondazione Santa Lucia – consiste nell’aver individuato, come sede del processo responsabile dei primissimi sintomi della patologia, un’area del cervello diversa da quella su cui si era focalizzata finora l’attenzione dei ricercatori.
Il risultato più importante di questo studio – sostiene Stefano Puglisi Allegra, studioso dei sistemi dopaminergici cerebrali presso La Sapienza – sta proprio nell’aver spostato l’attenzione sul VTA e aver riconosciuto lo stesso sintomo del disturbo dell’umore come caratterizzante le prime manifestazioni della Malattia di Alzheimer non meno della perdita di memoria. Le ricerche condotte finora si erano invece concentrate principalmente sulla corteccia temporale e l’ippocampo”.

Alzheimer: diagnosi precoce studiando il mesencefalo

La ricerca aggiunge importanti tasselli nello studio della malattia di Alzheimer. In primo luogo i nuovi dati scientifici consentono di anticipare la diagnosi della patologia attraverso un’indagine neuroradiologica e funzionale mirata alle aree del cervello coinvolte. Sul piano terapeutico i risultati sono i presupposti di ulteriori ricerche in campo farmacologico al fine di individuare le strategie più adeguate finalizzate al recupero funzionale del paziente. Infine lo studio delle cause della degenerazione del VTA può aiutare a individuare eventuali fattori di rischio che accelerano la morte delle cellule cerebrali.

Potrebbero anche interessarti:

Share Button
fabrizio_sciarretta@virgilio.it'

Salutepiu.info

SalutePiù è focalizzata, in termini divulgativi, sui temi della salute e del benessere ma nel contempo guarda agli eventi ed alle dinamiche culturali e di costume del suo territorio di “origine”: la Sabina.