Artrosi dell’Anca: la nuova frontiera delle infiltrazioni cellulari
L’artrosi è la progressiva usura della cartilagine articolare, tessuto soffice ma allo stesso tempo compatto, che riveste le nostre ossa all’interno delle articolazioni. Tale processo progredisce fino a lasciare completamente “nude” le superfici articolari, causando per contrapposto anche la formazione, a livello dei margini articolari, di esuberi di osso, i cosiddetti “osteofiti”. Al danno della cartilagine e dell’osso segue la retrazione delle strutture capsulo-legamentose.
Il danno progressivo della cartilagine, la deformazione articolare e la retrazione dei tessuti determina da un punto di vista clinico, un dolore sempre più accentuato durante il movimento ed una progressiva rigidità articolare con crescente disabilità, difficoltà nella deambulazione e zoppia. L’artrosi dell’anca è seconda in frequenza solo a quella del ginocchio.
Artrosi dell’anca: quali soluzioni ?
Attualmente, la terapia più comune per l’artrosi prevede la prescrizione di farmaci anti-infiammatori, i cosiddetti FANS, la perdita di peso e la riabilitazione muscolare, per il recupero di un valido sostegno gluteo e quadricipitale ed il mantenimento del range di movimento. Nelle forme più avanzate l’artrosi dell’anca esige, invece, la soluzione chirurgica artroscopica o a “cielo aperto” mediante la sostituzione protesica dell’anca. Tra queste possibili soluzioni si è, tuttavia, sempre più fatta strada una terza possibilità: quella delle infiltrazioni intra-articolari. Inizialmente si e’ utilizzata una molecola, a tutti nota anche per altri suoi usi, che è sintetizzata dalle cellule della membrana sinoviale che riveste l’articolazione ed e’ responsabile delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale che bagna le superfici articolari: l’acido ialuronico.
Infiltrazioni con Acido Ialuronico
L’iniezione intra-articolare dell’acido ialuronico, detta “viscosupplementazione”, e’ stata inizialmente per molti anni effettuata a livello del ginocchio per poi essere estesa anche a livello dell’anca. Perché ? Soprattutto per il fatto che l’anca è una articolazione più profonda e più difficile da raggiungere. Infatti, all’inizio le infiltrazioni nell’anca venivano eseguite solamente in sala operatoria sotto guida fluroscopica, ma con il passare del tempo sono state sviluppate tecniche che hanno consentito di effettuare più facilmente tali punture in ambulatorio sotto la guida dell’ecografia e, io aggiungerei, con la preziosa collaborazione di un radiologo esperto in tale tipo di procedura ecografica.
Infatti, mediante la guida ecografica si è assolutamente sicuri di raggiungere e penetrare nell’articolazione, visualizzando passo passo sia il procedere dell’ago che la penetrazione del prodotto iniettato durante l’infiltrazione. Tale tipo di procedura e’ certamente una garanzia di sicurezza in due sensi: in primo luogo si e’ in grado di identificare ed evitare i vasi sanguigni ed, in secondo luogo, si e’ certi che la sostanza iniettata raggiunga la posizione voluta all’interno dello spazio articolare.
Sulla base di questa esperienza e dei buoni risultati ottenuti, oggi come oggi la terapia infiltrativa dell’artrosi dell’anca può ricorrere anche alle cosiddette “soluzioni biologiche”, cioè alla infiltrazione dei cosiddetti fattori di crescita piastrinici oppure alla infiltrazione delle cellule progenitrici/staminali.
Artrosi dell’anca: infiltrazioni con fattori di crescita piastrinici
Nel primo caso, si esegue un normale prelievo di pochi cc. di sangue venoso, la cui provetta viene quindi introdotta in un’apposita centrifuga che consente di ottenere un concentrato delle piastrine contenute nel sangue. Le piastrine contengono e possono, quindi, rilasciare numerosi fattori di crescita in grado di stimolare la riproduzione di numerosi tipi di cellule (mesenchimali, staminali, condrociti, osteoblasti…) e di aderire sui tessuti infiammati o danneggiati stimolandone il processo di riparazione. Tutto ciò a bassi costi, con un’assoluta sicurezza (visto che si tratta di sangue proprio del paziente) e facilità di preparazione e con l’assenza di effetti collaterali.
Le cellule staminali
Nel caso delle cellule progenitrici/staminali, recenti studi hanno dimostrato che tali cellule prelevate molto più facilmente dal grasso dell’addome hanno le stesse caratteristiche e la stessa capacità d’azione delle cellule staminali mesenchimali (tradizionalmente prelevate dal midollo osseo) e quindi soprattutto la capacità di trasformarsi e stimolare la riproduzione di nuove cellule cartilaginee, tendinee, muscolari ed ossee. La tecnica prevede che, in anestesia locale, si estraggano, tramite una semplice procedura di aspirazione effettuata con un ago da biopsia a punta smussa specificamente creato, 50 cc. di tessuto midollare dal grasso dell’addome.
Tutto viene effettuato in sala operatoria in massima sterilità : dalla siringa di aspirazione il tessuto prelevato viene inserito nella sacca di prelievo del kit monouso da cui in pochi minuti si ottiene la cosiddetta frazione vascolare stromale, che contiene le diverse cellule progenitrici, separandola dagli adipociti maturi e dalla componente acquosa cell-free. La frazione stromale ottenuta contiene circa 250.000 cellule per grammo di tessuto, molte più’ di quelle contenute nel midollo osseo. Il concentrato di cellule ottenuto viene poi direttamente, ed immediatamente, infiltrato nella articolazione sempre in anestesia locale oppure, in caso di interventi chirurgici, applicato su uno scaffold che consente la riparazione dei difetti della cartilagine.
Come vedete i progressi in Ortopedia sono sempre presenti e costanti, anche in relazione alla cura dell’artrosi dell’anca ! E’, tuttavia, opportuno per poter usufruire dei consigli più aggiornati, recarsi in una struttura all’avanguardia e da specialisti qualificati e studiosi delle più recenti possibilità terapeutiche, i quali in ambulatorio, potranno di volta in volta, specificamente consigliare ed, eventualmente anche subito eseguire, la procedura più adatta per la soluzione del problema di cui si soffre.
Clicca e guarda il VIDEO Artrosi dell’Anca e Infiltrazioni Cellulari – Dr. Fabio Sciarretta
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