Ascoltiamo il nostro cuore: la prevenzione cardiovascolare
Che il nostro cuore vada periodicamente controllato è semplicemente una questione di buon senso. Oggi, però, questa precauzione è sempre più importante poiché sono in crescita le patologie cardiovascolari, quali l’infarto e lo scompenso cardiaco. Ciò è dovuto sia alla maggiore durata della vita sia all’aumento di fattori di rischio determinati da stili di vita non corretti.
Prevenzione cardiovascolare: fattori di rischio
Esistono, infatti, sia fattori di rischio “predisponenti” sui quali non è possibile agire: l’età (all’aumentare aumenta il rischio), la familiarità (episodi di angina o infarto nei parenti diretti, soprattutto in giovane età), il sesso (prevalentemente maschile nella giovinezza e simile tra uomo e donna dopo la menopausa) che fattori di rischio “modificabili” dovuti allo stile di vita (fumo, alimenti ricchi di grassi, alcolici, scarsa attività fisica) o ad alterazioni metaboliche (dislipidemia, ipertensione, obesità, diabete mellito, ecc.).
Soprattutto in presenza di fattori di rischio predisponenti, bisogna ridurre tutte le altre cause di rischio: smettere di fumare riduce del 50% il rischio cardiologico già dopo un anno, abbassare la pressione arteriosa di 5-6 mmHg riduce il rischio di ictus del 42% e di infarto del 15%, un’attività fisica moderata e costante riduce la mortalità cardiovascolare del 25%.
Sintomi di allarme cardiologico
I sintomi di allarme cardiologico più tipici sono rappresentati dal dolore toracico “gravativo” (senso di peso) o simile ad un bruciore, della durata di diversi minuti, a riposo o durante lo sforzo. Possono altrimenti comparire dispnea (affanno), dolore puntorio, simile ad una “pugnalata”, astenia, palpitazioni. Tuttavia, in molti casi, soprattutto in soggetti anziani o diabetici, questi sintomi sono assenti o molto sfumati.
Pertanto, la valutazione del rischio cardiovascolare va affidata ad un cardiologo che, periodicamente, sottoponga il paziente a controlli clinici per accertare lo stato del sistema cardiovascolare. Ciò è assai utile nelle persone che, pur in assenza di chiari segni di cardiopatia, abbiano tuttavia un elevato rischio: familiarità per infarto, diabetici, fumatori, ipertesi. Ovvero in quei soggetti che per specifici motivi sono maggiormente esposti al rischio di un episodio ischemico come nel caso degli sportivi.
Visita Cardiologica e Elettrocardiogramma
La visita cardiologica e l’elettrocardiogramma (ECG) sono la base della valutazione cui possono seguire esami quali l’ecocardiogramma color-doppler, che consente di visualizzare il cuore e studiarne la funzionalità, “il test da sforzo” che fornisce informazioni indirette sullo stato delle coronarie, la scintigrafia miocardica che migliora i risultati ottenuti con il test da sforzo ed infine, ove necessario, la coronarografia che permette la visualizzazione diretta delle coronarie.
Con le tecniche ed i farmaci attualmente disponibili è spesso possibile ottenere il miglioramento della malattia cardiovascolare; inoltre, uno stile di vita sano e dei controlli periodici consentono di individuare e risolvere prontamente situazioni rischiose per il cuore.