Asma nell’infanzia: cosa fare?
L’asma è una patologia piuttosto diffusa già in giovane età: basti pensare che circa 10-15 bambini su 100 manifestano episodi di asma.
Cos’è l’Asma ?
L’asma è una malattia infiammatoria cronica caratterizzata da tre elementi fisiopatologici:
- la cronicità della flogosi (infiammazione) presente anche negli asmatici lievi
- l’ipereattività delle vie aeree (tendenza alla chiusura dei bronchi) durante l’attività fisica o le infezioni
- reversibilità dell’ostruzione, spontanea o dopo un adeguato trattamento.
Il quadro clinico è caratterizzato da tre ordini di sintomi: tosse, respiro sibilante, dispnea (affanno). Frequentemente è presente solo tosse secca, stizzosa e persistente, questi sono i cosiddetti detta “equivalenti asmatici”. Molto spesso è presente un respiro continuo sibilante udibile anche a distanza il cosiddetto “wheezing” nella terminologia anglosassone. Alcuni sintomi descritti possono presentarsi in modo lieve, soprattutto nei bambini.
Perché è importante diagnosticare l’asma nel bambino ?
Perché l’asma non trattata può avere conseguenze gravi per almeno due motivi:
- è pericolosa per la possibile comparsa di episodi talmente gravi che possono addirittura avere conseguenze mortali
- l’infiammazione cronica delle vie respiratorie può, con il passare degli anni, portare ad una alterazione anatomica delle strutture microscopiche dei bronchi (aumento di spessore della cosiddetta “membrana basale dell’epitelio bronchiale”)
Asma nei bambini: le cause
Le cause dell’asma in età infantile possono essere legate o alla presenza di infezioni o a fattori ambientali.
Nel primo caso, il bambino mostra una maggior facilità ad ammalarsi di malattie respiratorie dovute principalmente ai virus. Ciò avviene con maggiore frequenza nel periodo autunnale ed invernale.
Nel secondo caso, i fattori ambientali scatenanti l’asma possono essere di origine domestica (fumo di sigaretta, muffe, acari della polvere, epiteli di gatto e di cane, ecc.) oppure ambientale (inquinamento, pollini, nebbia, ecc.).
Asma da sforzo
Particolare attenzione va messa sulla cosiddetta “asma da sforzo”, cioè la comparsa di tosse e difficoltà di respiro durante l’attività fisica.
La comparsa di questa forma di asma, non controindica in linea di massima l’attività fisica del bambino asmatico. Un buon controllo della malattia e l’assunzione di alcuni farmaci prima dell’attività sportiva, possono evitare la comparsa dei sintomi. E’ anzi consigliabile che il bambino asmatico pratichi attività sportiva perché si allena allo sforzo e quindi eleva la soglia di tollerabilità allo sforzo stesso. Sempre però sotto il controllo del medico pneumologo e del medico dello sport.
Altre cause di comparsa di attacchi asmatici possono essere l’assunzione di alcuni alimenti (latte, pesce, frutta secca) o di alcuni farmaci.
Che fare in caso di asma ?
La comparsa o il sospetto di sintomi di asma nel bambino deve indurre il genitore a consultare il proprio pediatra e lo specialista pneumologo al fine di una valutazione diagnostica della malattia e per le opportune terapie da intraprendere.
La diagnosi si basa principalmente sull’esame obiettivo, sull’esecuzione di test di funzionalità respiratoria (spirometria, tesi di provocazione bronchiale, ecc.) e, nel sospetto di allergia, sull’esecuzione di test allergologici. La terapia sia articolerà principalmente nella somministrazione di corticosteroidi per via inalatoria più o meno associati a farmaci broncodilatatori.
Asma pediatrico: Stili di vita
Appare opportuno sottolineare come l’abitudine genitoriale al fumo di sigaretta sia da bandire nell’ambiente domestico. Altro consiglio per il bambino asmatico è quello di evitare una vita sedentaria e l’eccesso ponderale ambedue fattori di rischio di aggravamento di una malattia asmatica.
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