Cos’è un Centro di PMA ?
La sigla “PMA” significa Procreazione Medicalmente Assistita, anche detta Fecondazione Assistita, e si riferisce ad un settore medico specialistico che si occupa della diagnosi e della terapia delle coppie infertili, ossia delle coppie che hanno difficoltà ad ottenere una gravidanza, e quindi un figlio. La definizione anglosassone, Medicina della Riproduzione, meglio descrive l’ampio ambito di competenze necessarie in tale settore, pur essendo ultra-specialistico.
Un centro di PMA è tale perché soddisfa i requisiti strutturali, strumentali e di esperienza professionale previsti dalla legge 40/2004, specifica per questo settore. In Italia esistono un gran numero di centri di PMA (341 centri in base al censimento concluso a gennaio 2009) sia pubblici che privati. Si dividono in centri di I, II e III livello: la distinzione è relativa al tipo di tecnica di PMA utilizzata. I centri di I livello sono 142 (41,6%) mentre i centri di II e III livello, considerati insieme, sono 199 (58,4%). I centri di I livello utilizzano tecniche meno complesse e quasi esclusivamente l’inseminazione semplice ( IUI – Intra-uterine-insemination, ossia inseminazione intrauterina). Questa consiste nell’inserimento nella cavità uterina, in fase ovulatoria, del liquido seminale, adeguatamente trattato, che può essere fresco o scongelato. I centri di II livello, invece, attuano, oltre all’inseminazione, procedure progressivamente più impegnative, complesse e invasive in base al tipo di infertilità, che prevedono la fecondazione all’esterno del corpo femminile (=in vitro) (FIVET, ICSI). I centri di III livello sono situati in cliniche dove possono eseguire, oltre alle precedenti tecniche, anche le tecniche che prevedono l’anestesia generale e la degenza (TESE, GIFT, TET,…)
No Banner to display
Quali garanzie offrono ?
Pur essendo impegnativo l’iter diagnostico e terapeutico, certamente l’ottenimento della gravidanza non è garantito! Ciò che invece è garantito è l’adeguatezza del centro ai requisiti previsti dalla legge 40/2004, rispetto al proprio livello di tecniche eseguite, e la successiva autorizzazione. Questa legge definisce i requisiti locativi della struttura, la strumentazione in dotazione, le procedure diagnostiche e terapeutiche, oltre alla adeguata professionalità ed esperienza del personale operante nel centro. Inoltre, nel 2005, il Ministero della Salute ha delegato l’Istituto Superiore di Sanità alla istituzione e gestione del Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita. Le principali finalità del Registro sono quelle di censire le strutture operanti sul territorio nazionale, raccogliere annualmente i dati relativi all’applicazione delle tecniche di PMA, predisporre una relazione annuale dei dati raccolti per il Ministro della Salute, oltre a promuovere informazione e prevenzione dal proprio sito internet.
Perché recarcisi ?
Le coppie che desiderano un figlio che tarda ad arrivare, pur avendo rapporti liberi e completi da almeno 18 mesi, dovrebbero richiedere un consulto medico. Lo specialista in Medicina della Riproduzione è il referente più adeguato per inquadrare clinicamente la coppia infertile, impostando un programma diagnostico graduale ma funzionale ad identificare le cause dell’infertilità, in tempi relativamente brevi.
Come funziona ?
Duranteil primocolloquio, la coppia conosce lo specialista in Medicina della Riproduzione, solitamente un ginecologo. Avendo portato in visione i risultati di tutte le analisi eseguite in passato (specie se relative a precedenti tentativi di PMA),il primoconsulto approfondisce la storia medica individuale e familiare della coppia, gli stili di vita, ecc…Se necessario, si esegue una visita ed una ecografia, meglio se transvaginale, alla donna. Si propone quindi di completare gli esami diagnostici di base, qualora non siano già stati eseguiti. Se necessario, si consigliano dei consulti specialistici (endocrinologo, andrologo, senologo, diabetologo,…) finalizzati a definire meglio lo stato di salute generale e/o riproduttivo. Nelle visite successive, la coppia incontra sempre lo stesso specialista che, analizzando i risultati delle indagini richieste, potrà spiegare alla coppia stessa le cause dell’infertilità che saranno emerse e illustrare le eventuali opzioni terapeutiche. Il medico, e spesso lo psicologo che collabora con il centro, accompagnano la coppia nel percorso di PMA, passo dopo passo. Conoscere la strada può aiutare a affrontare le difficoltà e a predisporsi all’impegno necessario con più serenità ed equilibrio. Inoltre, conoscere le procedure utilizzate con i relativi rischi e possibilità di successo, fa parte del processo di sviluppo dell’autonomia e della partecipazione consapevole della coppia su cui si fonda un rapporto medico-paziente trasparente ed etico. Nel caso della PMA che coinvolge la sfera più intima della persona, la fiducia umanamente e scientificamente fondata nel medico e nella struttura compensa il disagio che l’infertilità spesso induce ed è di per sé un elemento di potenziamento delle possibilità di successo.
Dizionario
• FIVET (fertilization in vitro embryo transfer, fertilizzazione in vitro e trasferimento dell’embrione) : la fecondazione avviene all’esterno del corpo femminile mettendo vicino l’ovocita e gli spermatozoi; l’embrione ottenuto (o gli embrioni per un massimo di due o tre) viene trasferito in utero.
• ICSI (intracytoplasmatic sperm injection, iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) : il singolo spermatozoo viene fatto penetrare direttamente nell’ovocita; l’embrione ottenuto (o gli embrioni per un massimo di due o tre) viene trasferito in utero.
• TESE (estrazione microchirurgica di spermatozoi dal testicolo) : praticando una piccola incisione, si effettua una minuscola biopsia – spesso è multipla – di tessuto testicolare dal quale, in laboratorio, si liberano gli spermatozoi.
• MESA (aspirazione microchirugica di spermatozoi dall’epididimo) : anche questa tecnica prevede una incisione chirurgica. Si punge poi, con una siringa, l’epididimo e si aspirano gli spermatozoi.
• PESA (prelievo per cutaneo di spermatozoi dal testicolo) : senza alcuna incisione chirurgica, si punge il testicolo attraverso la pelle con una siringa e si “aspira” il tessuto testicolare.
• GIFT : prevede il trasferimento di entrambi i gameti –ovocita e spermatozoo- non ancora uniti a formare un embrione, nelle tube di Falloppio, per via laparoscopica.
• ZIFT : trasferimento nelle tube di zigoti (= ovociti fecondati da 1 giorno) oppure di embrioni di più giorni (TET) ottenuti in vitro, per via transvaginale ecoguidata o isteroscopia.
Pingback: Fecondazione Eterologa: adesso si può ! - SalutePiùSalutePiù – Benessere Cultura Costume
Pingback: F.A.Q. sulla fertilità | SalutePiù - Benessere Cultura CostumeSalutePiù – Benessere Cultura Costume