Una goccia per diagnosticare Alzheimer e Parkinson
Alzheimer, Parkinson ed altre patologie neurodegenerative e tumorali potrebbero essere diagnosticate attraverso un metodo innovativo, messo a punto dai ricercatori dell’Ifac-Cnr, che permette di rilevare piccole tracce di precursori di tali malattie in singole gocce di fluido biologico. Si aprirebbe così la strada a diagnosi precoci, non invasive e poco costose. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports del gruppo Nature
“La metodologia si basa sulla misura effettuata al bordo di una goccia di fluido biologico, mentre evapora intorno ai 5°C. A questa temperatura, poco superiore alla soglia di congelamento, le molecole contenute nella goccia si accumulano in modo organizzato ai suoi bordi senza perdere le loro proprietà biologiche e funzionali”, spiega Paolo Matteini dell’Ifac-Cnr, coordinatore della ricerca e del team.
“Questi accumuli temporanei di molecole diventano ultradensi, rendendo così possibile evidenziarli con sistemi spettroscopici usati comunemente nelle analisi di laboratorio. Gli aspetti interessanti e innovativi del metodo riguardano la possibilità di rilevare e studiare in modo rapido e senza nessuna particolare preparazione, in campioni di pochi microlitri di liquido biologico, alcune specie molecolari presenti in tracce nei fluidi corporei, come i precursori di malattie tumorali o di patologie neurodegenerative quali l’Alzheimer e il Parkinson”.
Gli esperimenti condotti finora hanno dimostrato la validità di questo approccio.
“Questo metodo consentirà di sviluppare test a basso costo per la diagnosi precoce, affiancando gli esami clinici attualmente impiegati, più invasivi per il paziente e onerosi per il sistema sanitario nazionale”, conclude Roberto Pini, direttore dell’Ifac-Cnr.