Dieta mediterranea protegge da tumori a testa e collo
Adottare la dieta mediterranea riduce il rischio di tumore della testa e del collo, una neoplasia tra le più frequenti. La riduzione del rischio cresce al crescere della “fedeltà” con cui ciascun individuo si attiene ai precetti della nostra tradizione alimentare. È quanto emerge dallo studio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, coordinato dalla professoressa Stefania Boccia appena pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Cancer Prevention.
Tumori della testa e del collo: oltre 9.000 l’anno
I tumori della testa e del collo sono localizzati principalmente a livello della laringe, della faringe e della bocca. Nel 2015, sono stati diagnosticati in Italia circa 9.200 nuovi casi. Considerando l’intera popolazione maschile (escludendo i carcinomi della cute), quelli della testa e del collo sono i tumori più frequenti dopo il cancro della prostata (35.200), del polmone (29.400), del colon retto (29.100) e della vescica (21.100). Il rapporto fra maschi e femmine è 4 a 1. Il fumo di tabacco e il consumo di alcolici sono i principali fattori di rischio. L’infezione da papillomavirus umano rappresenta un altro importante fattore di rischio, ma solo per i tumori dell’orofaringe.
Dieta Mediterranea e tumori
“Quello che emerge dal nostro studio – spiega la professoressa Boccia – è che seguire la tradizionale dieta mediterranea riduce il rischio di tumori della testa e del collo. Nello specifico, è stato osservato che gli individui che avevano un punteggio di aderenza alla dieta mediterranea superiore a 6 avevano un rischio di tumori della testa e del collo ridotto del 50% rispetto a chi aveva un punteggio minore di 4. È stato inoltre osservato che un’alta aderenza alla dieta mediterranea è stata riscontrata solo nel 10% dei soggetti senza patologie tumorali”.
La dieta mediterranea è un modello alimentare che prevede il consumo quotidiano di cereali, frutta, ortaggi e verdura, legumi, latte e yogurt, olio di oliva; il consumo frequente di uova e alimenti quelli di origine animale (pesce e carni bianche); il consumo moderato di dolci e carne rossa. La dieta mediterranea prevede, infine, il consumo di moderate quantità di vino durante i pasti.
Il percorso di ricerca
Sono stati utilizzati dati relativi a pazienti del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, per un totale di circa 500 casi di tumore della testa e del collo e oltre 400 soggetti senza patologie tumorali (gruppo di controllo). Per valutare l’aderenza alla dieta mediterranea è stato utilizzato un indice cha va da0 a12 punti. Maggiore è il punteggio totale raggiunto da un individuo, maggiore è la sua “aderenza” alla dieta mediterranea.
Per calcolare il punteggio sono state considerate sei componenti dietetiche: frutta, verdura, legumi, pesce, carne, alcol. Per ciascuna componente è stato assegnato un punteggio di 0, 1 o 2 sulla base delle porzioni assunte giornalmente o settimanalmente. Il punteggio massimo si ottiene con un consumo giornaliero di frutta superiore alle 2 porzioni (>300 grammi), un consumo giornaliero di verdura superiore a 2-3 porzioni (>250 grammi), un consumo settimanale di legumi superiore a 2 porzioni (>140 grammi), un consumo settimanale di pesce superiore a 2-3 porzioni (>250 grammi), un consumo giornaliero di carne inferiore a 1 porzione (<80 grammi), un consumo giornaliero di alcol (vino, birra e superalcolici) compreso tra i 12 e i24 grammi.
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