I farmaci e il sole
Con l’arrivo dell’estate torna giustamente di moda il tema dei rischi che comporta l’esposizione solare prolungata a causa dei raggi ultravioletti e degli effetti dannosi che questi provocano sulla pelle. In realtà esistono diverse tipologie di raggi ultravioletti (detti UV): i due tipi principali sono gli UVB, responsabili di numerose patologie della pelle, e gli UVA responsabili delle reazioni di fotosensibilizzazione, soprattutto quelle legate all’utilizzo di farmaci.
La Fotosensibilità
Partiamo dal significato di “fotosensibilità”: questa è la proprietà di particolari materiali (chimici o biochimici) di reagire alla luce. Le persone con un particolare tipo di cute (fototipo) sono più sensibili alle scottature solari, ma anche l’assunzione di particolari farmaci o medicamenti naturali rendono la pelle più sensibile alla luce solare, con la comparsa di manifestazioni cutanee impreviste.
Assumere farmaci prima dell’esposizione al sole: quali attenzioni?
Le reazioni di fotosensibilità si suddividono essenzialmente in due tipologie: fototossiche e fotoallergiche. Le prime si sviluppano sulle zone della pelle esposte al sole: il farmaco viene trasformato per effetto della radiazione solare in un composto intermedio con capacità irritativa diretta sulla cute generando macchie rosse o iperpigmentate, più raramente vere e proprie vescicole. La loro intensità dipende fortemente dalla dose del farmaco: maggiore la quantità, più grave la reazione. Questa compare dopo 5-18 ore dall’esposizione al sole ed in genere è massima dopo 36-72 ore.
Le reazioni fotoallergiche coinvolgono il sistema immunitario di una persona, cioè il principale sistema di difesa contro sostanze che l’organismo riconosce come estranee a sé stesso. Il farmaco induce una reazione mediata dal sistema immunitario e la manifestazione cutanea presenterà i caratteri dell’orticaria e potrà interessare una superficie cutanea maggiore di quella esposta alla luce. La reazione può comparire anche dopo pochi minuti dall’esposizione, per raggiungere il massimo nel giro di alcune ore. Compare però solo dopo la prima esposizione al sole. Questo tipo di reazione non dipende dalla quantità di farmaco assunta. I fenomeni sono tipicamente reversibili e si risolvono spontaneamente in seguito alla sospensione dell’assunzione del farmaco.
Quali i farmaci più implicati?
Ce ne sono tantissimi, sia farmaci sistemici che per uso topico. Tra quelli di uso più frequente e e quindi più a rischio, vorrei ricordare:
- antibiotici (ad esempio quelli del gruppo delle ”tetracicline”) e certi farmaci usati per curare infezioni delle vie urinarie (chinolonici);
- diuretici e certi farmaci antidiabetici da assumere per bocca (non l’insulina);
- farmaci per malattie del sistema nervoso o antiallergici, chiamati in generale ”fenotiazine”;
- farmaci antiaritmici (in particolare contenenti amiodarone);
- ”antireumatici” e fans (soprattutto ketoprofene per uso topico)
- la pillola anticoncezionale;
- lozioni contenenti olio di bergamotto, limone o lavanda.
Quali sono i rischi?
Il rischio è quello di una grave ustione solare.
Quando rivolgersi al medico ?
Il ricorso al medico sarà necessario ogni qual volta si sviluppi una reazione da esposizione ai raggi del sole (arrossamento, gonfiore della pelle, macchie, vesciche ecc.) e si stanno assumendo farmaci, soprattutto se del tipo di quelli indicati in precedenza anche perché, qualora si debba interrompere l’assunzione del farmaco, è possibile un aggravamento della malattia. In genere è preferibile continuare ad assumere il farmaco e proteggersi dai raggi solari.
Come evitare una reazione da fotosensibilità?
Se si prevede una esposizione solare frequente e prolungata concomitante utilizzo di farmaci è bene chiedere al medico se questi possono provocare reazioni di fotosensibilità. Non sempre l’uso di creme protettive solari è in grado di impedire queste reazioni, a meno che non si usino prodotti a protezione totale. La cosa più razionale è quella di evitare l’esposizione alla luce diretta del sole, ricordando però di indossare comunque abiti coprenti in tessuto leggero (cotone, lino): le radiazioni solari infatti possono raggiungere il nostro corpo anche quando ci troviamo all’ombra, grazie alla luce riflessa. Esistono inoltre dei test appositi, i photopatch test, per scoprire l’origine del problema.
Come comportarsi nel caso si sia verificata una reazione da fotosensibilità ?
Nei casi in cui si siano manifestate delle reazioni tossiche o allergiche dovute all’assunzione di un farmaco è necessario intervenire con creme a base di cortisone e nei casi più gravi con una terapia orale, naturalmente dietro prescrizione medica. Per qualche giorno meglio, infine, evitare di prendere il sole. Fatte tutte le raccomandazioni del caso e dopo aver dato qualche consiglio non mi resta che augurare buone vacanze a tutti voi!
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