È italiano il primo vaccino contro il meningococco B
Il vaccino contro il Il meningococco B è stato messo a punto nei laboratori di Novartis Vaccines a Siena e prodotto nello stabilimento di Rosia (Siena), il vaccino è indicato per proteggere fin dal secondo mese di vita e rappresenta il mezzo più efficace per prevenire la malattia. Il meningococco B è responsabile di oltre 6 casi su 10 di meningite meningococcica in Italia, particolarmente temuta in quanto si manifesta all’improvviso in persone sane, soprattutto nei bambini nei primi mesi di età. Evolve con rapidità e può uccidere nell’arco di 24 ore o causare gravi disabilità permanenti.
Dopo il via libera da parte della Commissione Europea lo scorso gennaio, è arrivata anche l’autorizzazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) all’immissione in commercio di Bexsero, il nuovo vaccino multicomponente Novartis contro il meningococco di sierogruppo B.
Meningococco B: il vaccino italiano
La meningite meningococcica è un’infezione batterica e la principale causa di meningite in Europa, soprattutto tra i neonati, la fascia d’età più esposta al meningococco B. Indicato per l’immunizzazione a partire dai due mesi di età, il vaccino Novartis è il risultato di oltre venti anni di ricerca nello sviluppo dei vaccini presso i laboratori di Siena.
“Esistono vaccini in grado di proteggere contro i ceppi A, C, Y e W135 della meningite meningococcica, ma finora non era disponibile un vaccino contro il meningococco B – ha dichiarato Rino Rappuoli, Responsabile Mondiale della Ricerca di Novartis Vaccines and Diagnostics – ecco perché è molto importante che sia arrivato il via libera anche dell’AIFA. Questo nuovo vaccino permetterà non solo di salvare molte vite umane, ma anche di cambiare le prospettive della lotta contro la meningite nel mondo”.
Ogni anno, sono complessivamente mezzo milione i casi di meningite meningococcica nel mondo suddivisi nei diversi sierogruppi di meningococco. In Italia, la causa principale è rappresentata proprio dal sierogruppo B, che nel 2011 è stato responsabile del 64% dei casi totali tipizzati. Ha rappresentato inoltre la causa principale di meningite meningococcica nei bambini sotto l’anno di età, causando il 77% dei casi totali.
“Credo non ci sia esperienza peggiore per un pediatra di vedere un bambino con una meningite o una sepsi – ha affermato Chiara Azzari, Direttore della Clinica Pediatrica all’Università degli Studi di Firenze – le classi d’età a maggior rischio sono due, la fascia 0-12 mesi e gli adolescenti tra 12 e 18 anni. La maggior incidenza è tra i 4 e gli 8 mesi. Ecco perché, per ottenere risultati effettivi nella riduzione dei casi, la prima barriera deve essere posta ai 2 mesi, con programmi di vaccinazione adeguati».
Questa malattia è particolarmente pericolosa in quanto attacca le persone sane senza alcun segnale di preavviso e può portare al decesso entro 24-48 ore. La meningite menigococcica ha una letalità tra il 9 e il 12%, ma in assenza di un trattamento antibiotico adeguato può raggiugere il 50%. La prevenzione attraverso la vaccinazione rappresenta quindi l’unica difesa contro questa malattia così aggressiva.
A seguito della decisione dell’AIFA, le autorità competenti valuteranno l’inserimento del nuovo vaccino nei calendari vaccinali regionali e nell’ambito del prossimo Piano Vaccinale Nazionale. «La Sanità Pubblica non può che salutare con sollievo la disponibilità di ogni nuovo vaccino – ha commentato Michele Conversano, Presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica – tanto più in questo caso, data la gravità della meningite meningococcica, l’esordio subdolo e l’assenza di una terapia precoce e salvavita. Adesso tocca alle Regioni mettere quanto prima a disposizione dei cittadini un’arma in più per tutelare la propria salute».
Il profilo di tollerabilità e immunogenicità del nuovo vaccino Novartis sono stati stabiliti sulla base di un vasto programma clinico che ha coinvolto oltre 7.000 persone tra cui in Italia 11 istituti diversi e circa 1.500 tra neonati, bambini, adolescenti e adulti.
“L’approvazione del nuovo vaccino contro la meningite B ha per me un significato molto profondo: nel 2009 non c’era ancora e ho perso mio figlio a causa di questa terribile infezione – ha dichiarato Ivana Silvestro, Vicepresidente del Comitato Nazionale contro la Meningite – sapere che d’ora in poi tragedie come quella che ho vissuto io saranno finalmente evitabili mi aiuta a superare il dolore ancora vivo della perdita del mio piccolo Federico. Il vaccino è quindi, davvero, un’offerta di vita, che eviterà a molte famiglie di vivere esperienze drammatiche come la mia. Il cammino verso l’eradicazione della meningite è finalmente in discesa”.