Ossa e ArticolazioniSport

La “cuffia” della spalla

Molto spesso i pazienti entrano nel mio studio dicendo: “Dottore, da alcuni giorni non riesco piu’ a dormire e di giorno non riesco più a radermi (o ad allacciarmi il reggiseno) per un improvviso dolore alla spalla che non migliora neanche con i farmaci”. Si tratta di quel quadro clinico che noi ortopedici definiamo sindrome da attrito acromion-omerale, in cui i tendini che consentono di sollevare e ruotare il braccio (la cuffia dei rotatori) vengono schiacciati tra le estremità della scapola e dell’omero.

cuffia della spalla cuffia dei rotatori

La sindrome da attrito acromion-omerale

Le lesioni della cuffia dei rotatori (tipiche degli sport di “lancio” come pallavolo, pallanuoto, baseball e tennis), in genere sono dovute ad un uso eccessivo dell’arto. Possono, tuttavia, avere origine  traumatica, a causa di una caduta come può accadere o accidentalmente o in quegli sport più a rischio quali sci, mountain-bike, motocross e via dicendo.

Un medico esperto e’, già con la visita, in grado di differenziare le diverse fasi della malattia, distinguendo quelle situazioni di infiammazione dalle vere e proprie rotture dei tendini. Tale distinzione e’ assolutamente importante e critica per il futuro prognostico del paziente.

Cuffia dei Rotatori: la terapia

Quando si interviene in tempo con una specifica terapia riabilitativa, costituita da diversi tipi di applicazioni locali antiinfiammatorie ed antidolorifiche (tecarterapia, laserterapia, ipertermia ed altre) e da specifici esercizi ginnici posturali, si possono con certezza prospettare una recupero ed una guarigione in tempi relativamente contenuti. Quando, viceversa, l’usura da attrito o la vera e propria rottura di uno o più tendini si sono già manifestate, solo le mani di noi chirurghi possono riparare la lesione, oggigiorno sempre più in maniera mini-invasiva in artroscopia, e ridare al paziente la possibilità di una vita di relazione e sportiva complete, con remissione del dolore.

Infatti, l’intervento chirurgico viene effettuato tramite tre piccoli accessi di circa un centimetro attraverso i quali si introducono, rispettivamente, l’ottica che collegata ad una telecamera consente di vedere l’interno dell’articolazione e dagli altri tutta una serie di diversi strumenti miniaturizzati, manuali o motorizzati, che consentono dapprima di eliminare tutto il tessuto infiammatorio che si e’ formato e poi di apporre alcuni punti si sutura che consentono di ricostituire l’integrita’ dei tendini lacerati e dare, successivamente, inizio alla fase del recupero del movimento e della funzione della spalla operata.

Leggi anche gli articoli:

Guarda i VIDEO:

Share Button
fabiosciarretta@laboratorionomentano.it'

Fabio Sciarretta

Il Dott. Fabio Sciarretta è specializzato in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Chirurgo ortopedico, ha prestato servizio in qualità di dirigente sanitario presso l’Ospedale San Giovanni Battista di Roma, presso il Reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Civile di Velletri e presso l’Ospedale Israelitico di Roma. Svolge attualmente la sua attività professionale presso diverse case di cura romane. E’ stato relatore in oltre 40 congressi nazionali ed internazionali ed ha al suo attivo 38 pubblicazioni.

Un pensiero su “La “cuffia” della spalla

I commenti sono chiusi.