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La Policistosi Ovarica (PCO)

La Sindrome dell’Ovaio Policistico (o Policistosi Ovarica, PCO) è un disturbo complesso delle ovaie (gli organi dell’apparato riproduttivo femminile deputati sia a produrre le cellule germinali femminili, dette ovociti, sia a secernere ormoni), che si manifesta tipicamente subito dopo il menarca (la prima mestruazione), ovvero in quella fase dell’evoluzione dell’essere umano che prende il nome di adolescenza.

La sua importanza, ed il motivo per cui è necessario conoscere ed affrontare questa patologia, è che essa è significativamente diffusa in termini numerici (si stima in una percentuale del 5-10% il numero di donne interessate) ed è causa di infertilità.

Policistosi Ovarica: cos’è?

In termini semplici, la policistosi ovarica porta alla formazione all’interno delle ovaie di numerose cisti, o piccoli “follicoli”. Cioè cavità ripiene di liquido, sparse sulla superficie delle ovaie stesse (di solito più di 10 o15 in ciascun ovaio), mentre sono pressoché assenti al centro dell’ovaio. I follicoli sono piccoli e immaturi (le loro dimensioni non superano i 10 mm) e raramente o addirittura mai, arrivano a maturazione e quindi all’ ovulazione con la conseguente impossibilità di essere fecondati dallo spermatozoo.

A tutt’oggi, le cause della policisti ovarica non sono chiare. E’ stata documentata una condizione di “familiarità”, anche se non è noto quale sia il preciso meccanismo di trasmissione ereditaria, ed in tale ambito è stata anche ipotizzata un’ereditarietà multifattoriale, influenzata, cioè dall’interazione di più geni.

Possiamo però dire che, in termini di probabilità, questa patologia si manifesta più frequentemente in donne con storia familiare positiva per il diabete di tipo II e che il rischio risulta  maggiore se la paziente è in sovrappeso.

Sindrome dell’Ovaio Policistico: i sintomi

I sintomi della Policistosi Ovarica possono essere sintetizzati come segue:

–  mestruazioni assenti (amenorrea) o poco frequenti (oligomenorrea).  Le mestruazioni spesso compaiono con una frequenza di 5-6 settimane; in alcuni casi anche solo una o due volte all’anno o addirittura mai;

–  aumento dei peli superflui su viso e corpo (irsutismo). Localizzati sul mento, sopra il labbro superiore, sugli avambracci, nelle parte inferiore delle gambe e sull’addome;

–  acne: di solito sul viso;

–  sovrappeso/obesità: le cellule dell’ organismo sono resistenti alla azione dell”insulina, l’ormone che regola il metabolismo degli zuccheri, con la conseguente inutilizzazione e accumulo degli stessi, sotto forma di grasso.

–  alterazioni dei dosaggi ormonali” relativi agli ormoni FSH ed LH i quali svolgono sinergicamente azioni che portano alla maturazione dei follicoli e sono quindi tra gli ormoni che agiscono sulla fertilità.

PCOS: diagnosi e terapia

La diagnosi si basa sui sintomi e sull’esame fisico della paziente. Per confermarla dovranno essere eseguiti accertamenti che comprendono lo studio della funzionalità ovarica, tiroidea, ipofisaria attraverso esami del sangue che consentano la determinazione dei dosaggi ormonali ed inoltre l’ esame ecografico delle ovaie e l’assetto glucidico della paziente.

Proprio l’esame ecografico consente di conoscere l’aspetto morfologico delle ovaie ed individuare quindi quelle anomalie proprie della policistosi. Per approfondire questo argomento, clicca Ecografia Transvaginale

Policistosi Ovarica: la Terapia

Formulata la diagnosi, la scelta terapeutica prevede – per le pazienti molto giovani, che non abbiano desiderio di avere figli nel futuro più prossimo – l’utilizzo della pillola contraccettiva. Quest’ultima evita l’aggravamento della malattia mettendo a “riposo” l’ovaio.

Questa terapia non solo migliora fino a risolverli i problemi correlati alla policistosi ovarica (acne, irsutismo) ma, se protratta, può anche risolvere la policistosi stessa ripristinando la regolare attività ovarica (i cicli tornano “regolari”) e conseguentemente migliorando la fertilità della donna. Inoltre, molto importante nelle pazienti obese o sovrappeso si è dimostrato il controllo del peso attraverso la dieta e l’attività fisica.

Dunque, qualora si avverta la presenza di uno dei sintomi descritti è opportuno rivolgersi al proprio medico curante per inquadrare la patologia. Laddove necessario, si potrà poi ricorrere al supporto dello specialista ginecologo per la diagnosi definitiva e la conseguente terapia.

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Antonella Carnevale

La Dr.ssa Antonella Carnevale, si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, e successivamente si è specializzata in Ginecologia ed Ostetricia nel medesimo ateneo con il massimo dei voti. Esercita la sua attività presso diverse case di cura ed ambulatori specialistici della capitale nonché nell’ambito della Branca di Radiologia del Poliambulatorio Specialistico Nomentano per quanto ostetrica.