Non Autosufficienza: chi se ne occupa ?
Secondo l’Osservatorio Sanità UniSalute per gli italiani l’assistenza spetta alla famiglia. Ciò sia nel caso che se ne occupi direttamente un familiare (44%) o una badante (36%). Per 1 italiano su 2 è il passaparola il modo migliore per trovare una badante. Queste in estrema sintesi la risultanze dall’analisi specifica condotta dall’Osservatorio Unisalute.
La Non Autosufficienza: un problema imponente
Secondo l’Istat, nel 2011 gli over 65 in Italia erano circa 12 milioni e 300 mila – con oltre sei milioni di ultra settantacinquenni – mentre nel 2030 saranno il 33% della popolazione1. Due milioni il numero dei cittadini non autosufficienti ma le proiezioni fanno lievitare questo numero a 3,5 milioni per il 2030.
Dunque un problema già oggi rilevante ma esplosivo in un futuro non lontanissimo. Un problema, quello della non autosufficienza, al quale il nostro sistema socio-sanitario deve individuare soluzioni specifiche.
Cittadini non autosufficienti: lo studio Unisalute
Non stupisce dunque scoprire dalla nuova ricerca2 dell’Osservatorio Sanità3 di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, che il 61% degli italiani conosca personalmente casi di persone non autosufficienti che hanno bisogno di assistenza.
Ma a chi si affiderebbero gli italiani per le cure alle persone non autosufficienti? Se il 16% si rivolgerebbe a una casa di cura e l’8% al Servizio Pubblico, la maggior parte degli italiani crede che sia la famiglia la principale “istituzione” che deve prendersi carico dell’assistenza. Come? Direttamente un familiare secondo il 44% o attraverso una badante, per 1 italiano su 3.
E come muoversi nella maniera più rapida ed affidabile per reclutare la badante? Per 1 italiano su 2 è il passaparola lo strumento migliore: il 51% infatti si affiderebbe alle indicazioni di amici e parenti. Non solo, perché il 18% chiederebbe consiglio alle associazioni di volontariato, il 14% al proprio Comune o Provincia mentre l’11% si affiderebbe alle agenzie per il lavoro.
Servizio Sanitario Nazionale e Non Autosufficienza
Il problema della non autosufficienza è una delle sfide centrali della sanità italiana per il prossimo futuro ed è ormai evidente che il SSN, farà sempre più fatica a rispondere alle reali esigenze del cittadino.
Nonostante l’aumento della popolazione anziana e quindi del fabbisogno assistenziale, in Italia, infatti, la spesa pubblica per la non autosufficienza è rimasta costante. Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, la percentuale di PIL destinata alla spesa per anziani non autosufficienti è rimasta immutata tra il 2010 e il 2011, attestandosi all’1,28%.
In questo scenario l’assistenza rimane in carico alle famiglie e lo status economico rischia di essere sempre più rilevante nel determinare l’accesso e la qualità dell’assistenza in caso di non autosufficienza. E’ quindi indispensabile sviluppare il secondo pilastro della sanità (a fianco di quello pubblico) con il coinvolgimento delle autorità pubbliche – nazionali e locali – del mondo del lavoro e di operatori specializzati in grado di organizzare e gestire l’erogazione di prestazioni assistenziali sostenibili nel tempo.
1 Fonte: Istat – Noi Italia 2013
2 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2014 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.
3 L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo del welfare sanitario in azienda.