Le Interviste

I Nostri Borghi: interviste a Francesco Petrocchi e Michele Beccarini

Cosa può (o deve) fare l’ente “Provincia” per la salvaguardia e la valorizzazione dei nostri borghi storici e dell’ambiente naturale in cui essi si collocano ?  Come si integra con le altre amministrazioni (Comuni e Regione) che hanno in questo campo specifiche competenze ? Quali iniziative “pratiche” stanno mettendo in campo le Provincie di Rieti e di Roma ?

Questo è il senso delle interviste che SalutePiù vi propone con due esponenti delle Provincie di Rieti e di Roma che, per conoscenza dei territori specifici e per competenze istituzionali, ci possono guidare nella comprensione di cosa hanno in cantiere le due provincie con competenza territoriale sulla Sabina Romana e Reatina.

Michele Beccarini, reatino, si è laureato in architettura nel 1997 e svolge da allora attività libero professionale nel campo della Progettazione e Direzione lavori per importanti opere pubbliche e private, nell’ambito della riqualificazione ambientale e ristrutturazione dei borghi storici.

Dal 2008 al 2010 è stato Vice Segretario Regionale dell’UDC e, a partire dal 2009, è Assessore alle Politiche Ambientali ed Urbanistiche della Provincia di Rieti .

Assessore Beccarini, cosa fa la Provincia di Rieti per salvaguardare e valorizzare i borghi storici reatini e sabini ?

Partiamo dal quadro politico-amministrativo generale. In questa legislatura, alla Provincia di Rieti, per la prima volta, sono state unificate in un unico assessorato le deleghe all’ambiente ed all’urbanistica con pieni poteri nell’approvazione dei piani regolatori comunali. Infatti, le normative nazionali hanno recentemente attribuito alle Provincie la competenza sia dell’approvazione dei piani regolatori comunali sia dei relativi regolamenti dove, nel dettaglio, si stabiliscono i dettagli realizzativi, ad esempio le caratteristiche delle facciate o le modalità di realizzazione delle soluzioni per il risparmio energetico.Il primoobiettivo di un piano regolatore di un comune che dispone di un centro storico di pregio deve essere quello di circoscriverlo e garantire al suo interno e nelle aree che lo circondano il mantenimento di condizioni di tutela perché il mantenimento del paesaggio e dell’ambiente circostante è vitale per salvaguardare anchela bellezzadel centro storico.

Quindi la Provincia ha, anzitutto, un ruolo normativo che permette di prevenire gli abusi ed indirizzare gli interventi edilizi e di ripristino nella direzione più opportuna ?

Si, ma il tema va oltre la pura attività edilizia.Il PianoRegolatore si deve occupare ad esempio di evitare strade d’accesso che deturpino il paesaggio o rechino danni all’ambiente oppure nell’individuare soluzioni che consentano di posizionare fuori da un borgo quelle attività produttive, chiamiamole “inquinanti”, che mal si addicono ad un borgo storico, posizionandole in apposite zone artigianali che però siano a basso impatto e non realizzate a ridosso della parte storica. Il punto è che il reatino conserva ancora oggi un ambiente incontaminato, basti pensare che il 75% del territorio della provincia è ancora coperto da boschi. Siamo il bacino idro-potabile più grande d’Europa. Dunque, bisogna progettare e realizzare interventi con la precisione del chirurgo perché è il borgo all’interno del bosco ad essere bello non quello circondato da interventi urbanistici sbagliati.

In termini operativi quali attività stanno maturando in questo suo primo anno di mandato ?

Devo dire, anzitutto, che sto passando questo primo periodo del mio mandato girando quasi ogni giorno per il territorio della provincia, che credevo di conoscere mentre, invece, scopro tesori ed opportunità sempre nuovi e, spesso, eccezionali.  Parlando di operatività, stiamo preparando un regolamento edilizio tipo che potrà essere adottato dai comuni: l’obiettivo è quello di incoraggiare un’uniformità di approcci che aiuti l’omogeneità delle soluzioni presenti sul territorio, in primo luogo quelle relative al recupero dei borghi storici. Dal punto di vista dei piani regolatori, abbiamo in corso di approvazione quelli di Casperia, Forano, Montebuono.

E per quanto riguarda la Sabina ?

Come ho appena dettola bellezzadel borgo storico sabino o reatino in generale sta non solo in se ma nel rapporto che esso ha con l’ambiente naturale che lo circonda. In realtà, dal punto di vista del turismo, è proprio questo che dobbiamo offrire: un contesto generale di bellezza incontaminata. Dobbiamo cioè essere capaci di proporre situazioni in cui il visitatore possa fruire di un rapporto complessivo con il territorio non limitato al solo contesto urbano anche se di pregio. Con questa filosofia sto approcciando la realizzazione di un progetto che riguarderà il fiume Farfa che è l’asse portante di un’area non solo di grandissima rilevanza storica ma anche un unicum in termini ambientali per caratteristiche specifiche del fiume, che è unico per la sua caratteristica di essere contornato da un sistema di vegetazione a grotta, e per l’elevata biodiversità del suo bacino. Il progetto su cui stiamo lavorando è quello di sottoporre a tutela l’intera area e creare un percorso di fruizione integrato che coinvolga non solo l’Abbazia ed i borghi ma anche le risorse naturali, i siti archeologici e tutto ciò che in quell’ambito possa essere di interesse per il visitatore.

Francesco Petrocchi, mentanese, si è laureato in giurisprudenza nel 1997 e svolge da allora l’attività forense  Nel corso dell’attività professionale ha curato controversie affidate da Amministrazioni

Pubbliche, ed ha svolto consulenza, attività giudiziale e stragiudiziale per società private.

Dal 1993 ad oggi ha ricoperto funzioni di consigliere, assessore e amministratore pubblico nel Comune di Mentana ed è attualmente Vicepresidente del Consiglio Provinciale di Roma

Onorevole Petrocchi, cosa fa la Provincia di Roma per salvaguardare e valorizzare i suoi borghi storici ed in particolare quelli della Sabina Romana ?

Purtroppo la Provincia, nonostante sia l’ente amministrativo più vicino al territorio, è anche quello che dispone di meno fondi. Così la realizzazione delle nostre idee si scontra con endemici problemi di cassa. Ciononostante, ci muoviamo in diverse direzioni: informazione turistica per promuovere le nostre località, interventi per il recupero dei centri urbani e una continua collaborazione con i comuni per promuovere iniziative specifiche.

Iniziamo dalla prima, l’informazione turistica.

Su questa dimensione ho presentato e portato a compimento un progetto specifico, “Promuoviamoci in Sabina”, che abbiamo condotto proprio come Presidenza del Consiglio Provinciale. L’idea è stata quella di promuovere percorsi omogenei che collegassero tra loro i comuni della Sabina Romana (Fonte Nuova, Mentana, S.Angelo Romano, Palombara, Montorio, Monteflavio, Moricone, Nerola) offrendo al visitatore un suggerimento per visitarli tutti seguendo un filo ideale. Ad esempio, visitarei castellied i palazzi baronali che ornano questi borghi, si pensi a palazzo Borghese a Mentana, ed ai castelli degli Orsini a Nerola ed Sant’Angelo e così via. Oppure fare escursioni utilizzando i sentieri naturalistici. L’idea è di indurre il turista a non fermarsi solo in un posto ma di unire in un’unica visita più luoghi attraverso un percorso, appunto, omogeneo per contenuti. Abbiamo anche organizzato un percorso enogastronomico, nel quale alcuni ristoratori propongono un menù con i nostri piatti tradizionali sabini. I percorsi e tutte le informazioni necessarie – compresi orari e numeri di telefono necessari per accedere a monumenti spesso chiusi – sono resi disponibili in un CD che mi sembra anche particolarmente pregevole sul piano estetico.

Onorevole Petrocchi, cosa fa la Provincia di Roma per salvaguardare e valorizzare i suoi borghi storici ed in particolare quelli della Sabina Romana ?

Purtroppo la Provincia, nonostante sia l’ente amministrativo più vicino al territorio, è anche quello che dispone di meno fondi. Così la realizzazione delle nostre idee si scontra con endemici problemi di cassa. Ciononostante, ci muoviamo in diverse direzioni: informazione turistica per promuovere le nostre località, interventi per il recupero dei centri urbani e una continua collaborazione con i comuni per promuovere iniziative specifiche.

Iniziamo dalla prima, l’informazione turistica.

Su questa dimensione ho presentato e portato a compimento un progetto specifico, “Promuoviamoci in Sabina”, che abbiamo condotto proprio come Presidenza del Consiglio Provinciale. L’idea è stata quella di promuovere percorsi omogenei che collegassero tra loro i comuni della Sabina Romana (Fonte Nuova, Mentana, S.Angelo Romano, Palombara, Montorio, Monteflavio, Moricone, Nerola) offrendo al visitatore un suggerimento per visitarli tutti seguendo un filo ideale. Ad esempio, visitarei castellied i palazzi baronali che ornano questi borghi, si pensi a palazzo Borghese a Mentana, ed ai castelli degli Orsini a Nerola ed Sant’Angelo e così via. Oppure fare escursioni utilizzando i sentieri naturalistici. L’idea è di indurre il turista a non fermarsi solo in un posto ma di unire in un’unica visita più luoghi attraverso un percorso, appunto, omogeneo per contenuti. Abbiamo anche organizzato un percorso enogastronomico, nel quale alcuni ristoratori propongono un menù con i nostri piatti tradizionali sabini. I percorsi e tutte le informazioni necessarie – compresi orari e numeri di telefono necessari per accedere a monumenti spesso chiusi – sono resi disponibili in un CD che mi sembra anche particolarmente pregevole sul piano estetico.

Su questa base lei stai anche cercando di creare una collaborazione più stretta tra i comuni della Sabina Romana, che poi è una delle direzioni che lei citava. Dico bene?

Dice bene. Il 14 aprile riuniremo a Palombara tutti gli operatori del settore turismo dei comuni interessati al progetto insieme al Presidente della Commissione Turismo del Senato,Cesare Cursi, il Vicepresidente della Commissione Turismo del Comune di Roma ed il Presidente dell’ENIT. L’idea è di costituire un’associazione tra gli operatori per proporre un’offerta turistica importante, da rivolgere ai tantissimi turisti che ogni giorno visitano la Capitale: anche se una piccola parte di costoro passasse un solo giorno in Sabina, registreremmo una crescita esponenziale delle presenze ! Quello che come Provincia cerchiamo di fare è un’azione di facilitazione: creare l’opportunità per la quale gli operatori, ma anche le amministrazioni comunali, inizino ad operare insieme.

E per quanto riguarda il recupero dei borghi storici in termini urbanistici ?

Anche qui, purtroppo, dobbiamo partire dalla esiguità dei fondi a disposizione della Provincia e, viceversa, dalla numerosità dei comuni della provincia di Roma, che sono120. In ogni caso, quest’anno mettiamo a disposizione dei comuni per la valorizzazione dei nostri borghi storici 3.5 milioni di euro attraverso un apposito bando di gara. A questo vanno aggiunti gli accordi di programma che la Provincia sigla con i comuni per la realizzazione di opere specifiche. Questi fondi sono poi integrabili sia con fondi provenienti da altri enti, quali la Regione, sia con fondi privati. A questo proposito, quello che è assolutamente necessario fare, anche perché non costa nulla, è coordinare tra loro le misure di agevolazione offerte dai diversi enti territoriali in modo che i comuni possano costruire con facilità progetti più ampi avvalendosi di finanziamenti provenienti da più parti. Un primo passo sarebbe, semplicemente, far coincidere le date di scadenza dei bandi.

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Fabrizio Sciarretta

Laureato in Economia alla LUISS e Master in Business Administration della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Fabrizio Sciarretta ha dedicato i primi anni della sua attività professionale al giornalismo economico. Rientrato dagli Stati Uniti, ha operato per circa un ventennio nella consulenza di organizzazione e direzione aziendale, ricoprendo incarichi di top management in Italia per due multinazionali americane del settore. Ha poi scelto la strada dell’impresa e da alcuni anni è impegnato come imprenditore nel settore della sanità. E’ consigliere d’amministrazione di SanaRes, la prima rete d’imprese italiana nel comparto sanitario. Lion da sempre, è stato presidente fondatore del Lions Club Roma Quirinale. Nel 2008 ha abbandonato la Capitale in favore della Sabina, e non se ne è pentito affatto.