Occhi e Tiroide: l’orbitopatia tiroidea
La tiroide è la ghiandola endocrina più importante del corpo umano, in quanto da essa dipende la regolazione dell’intero metabolismo dell’organismo. Le malattie tiroidee, quali l’ipertiroidismo, possono colpire anche i nostri occhi. Nello specifico la patologia in questione è l’Orbitopatia Tiroidea, ovvero un processo infiammatorio che interessa le strutture intraorbitarie ed è conseguente al processo autoimmune che colpisce la tiroide.
Orbitopatia Tiroidea: i sintomi
I sintomi oftalmici dell’ Orbitopatia Tiroidea sono:
- retrazione palpebrale, ovvero la palpebra superiore risulta tirato in alto e indietro;
- esoftalmo, ovvero protrusione dei globi oculari, perché s’infiammano i tessuti retrorbitali;
- deficit della motilità oculare, con limitazioni dei movimenti dei bulbi oculari;
- cheratopatia da esposizione, ovvero lesioni della cornea, poco protetta dalla palpebra superiore retratta, con conseguente epifora o aumentata lacrimazione, sensazione di corpo estraneo, iperemia ed edema delle palpebre e della congiuntiva;
- neuropatia ottica, dove la sofferenza del nervo ottico è il risultato della compressione che avviene a livello dell’apice orbitario per l’ingrossamento dei muscoli oculari e del tessuto connettivo orbitario;
- infiammazione dei tessuti moli orbitari, congestione orbitaria, aumento del volume delle strutture in essa contenute (muscoli oculari e grasso retrobulbare) direttamente correlato al processo infiammatorio.
E’ importante tener presente la relazione temporale che sussiste tra disfunzione tiroidea e sviluppo di manifestazioni oculari. Infatti, è stato rilevato come il 19,6% dei pazienti presenti manifestazioni orbitarie prima di sviluppare ipertiroidismo, il 39,4% ha sintomi e segni contemporaneamente, mentre il 41,0% sviluppa segni oculari solo dopo che l’ipertiroidismo si è manifestato.
Quindi, in circa il 20% dei casi, l’Orbitopatia Tiroidea rappresenta un campanello premonitore della più generale malattia tiroidea.
La Terapia
In termini di terapia, esistono alternative diverse:
- la terapia farmacologica steroidea può essere somministrata per via orale, con il Deltacortene, 1 mg/kg al giorno, ma recentemente viene data preferenza all’impiego di alte dosi per via endovenosa (metilprednisolone 1 g/die),
- la radioterapia si basa sulla notevole radiosensibilità dei linfociti, che sarebbero i principali responsabili delle manifestazioni cliniche della patologia
- il trattamento chirurgico ha lo scopo di ottenere un aumento del volume orbitario attraverso la decompressione dello spazio adiacente e la correzione della disfunzione dei muscoli oculari. Le sette ossa che costituiscono le quattro pareti dell’orbita non consentono alcuna espansione in risposta all’aumento del volume del contenuto orbitario, ad eccezione dello spostamento in avanti, che causa la malattia oftalmica tiroidea.