Occhi

Come funzionano gli occhiali ?

Come funzionano gli occhiali? Il punto fondamentale da tener presente per capire come sia possibile correggere alcuni difetti visivi utilizzando gli occhiali, ovvero le lenti, è piuttosto semplice. Infatti, interponendo una lente tra il nostro occhio ed i raggi di luce che lo colpiscono modifichiamo questi ultimi e consentiamo all’occhio di mettere a fuoco correttamente.

Occhiali come funzionano le lenti

A seconda del tipo di lente che utilizziamo, otteniamo il tipo di correzione che ci serve per risolvere il caso specifico. La lente, infatti, devia i raggi di luce che, per convenzione, diciamo provenire dall’infinito. L’occhio miope è più “lungo” di quanto dovrebbe essere (in termini di diametro antero-posteriore) mentre l’occhio ipermetrope è più “corto”. Quindi l’immagine che, per essere messa a fuoco correttamente deve formarsi sulla retina, nel primo caso “casca” dietro la retina mentre nel secondo “casca” davanti alla retina. Di conseguenza, la lente per correggere la miopia è una lente concava caratterizzata dall’avere un “potere negativo”, ovvero capace di deviare i raggi luminosi e portarli in posizione anteriore rispetto a dove cadrebbero. Viceversa, per correggere l’ipermetropia usiamo una “lente convessa” con “potere positivo” la quale sposta i raggi luminosi dietro rispetto a dove altrimenti cadrebbero.

Lenti, spessore e diottrie

Una caratteristica a tutti evidente delle lenti è il loro spessore. Esso dipende dalle diottrie (più correttamente “potere in diottrie”) di cui la lente dispone, ovvero dall’importanza del difetto visivo che essa è in grado di compensare. Il potere della lente (gradazione) è determinato dalla sua curvatura e dal suo spessore, si esprime, appunto, in diottrie.

Lenti concave, convesse, cilindriche

Abbiamo detto che per correggere la miopia si impiega una lenta concava mentre nel caso dell’ipermetropia una convessa. Per la correzione dell’astigmatismo, invece, la lente ha forma cilindrica. Ciò perché mentre un occhio normale è una sfera perfetta dove i due meridiani principali (quello verticale e quello orizzontale) sono tra di loro a 90° e di identica lunghezza, nell’occhio astigmatico, uno dei due meridiani è più corto dell’altro e di conseguenza il bulbo oculare sarà di forma ellissoidale. Questo comporta una visione distorta lungo i due bracci della croce. Per riequilibrare i due bracci e renderli uguali si fa uso di lenti cilindriche.

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Aldo Canzio

Il Dr. Aldo Canzio si è laureato in Medicina e Chirurgia e si è specializzato in Oculistica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Roma “La Sapienza” E’ Dirigente Medico di I Livello presso l’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma dove svolge la sua attività professionale e dove è il responsabile della sezione di diagnostica retinica con l’O.C.T.