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Pancreatite ed Ecografia del Pancreas

VIDEOEcografia del Pancreas

Il pancreas è una ghiandola a secrezione mista esocrina ed endocrina annessa al tubo digerente. La parte endocrina, costituita dalle cellule di Langherans, produce ormoni che vengono immessi direttamente nei vasi sanguigni come somatostatina, glucagone ed insulina. La parte esocrina produce enzimi digestivi che vengono immessi nel duodeno come amilasi e lipasi.

La sua sede retro-peritoneale, vale a dire posteriore rispetto alla membrana che riveste la cavità addominale, lo rende un organo “nascosto” e pertanto impossibile da palpare clinicamente. Fino all’avvento dell’ecografia, della Tac e della risonanza era anche impossibile da visualizzare direttamente.

Ecografia del Pancreas

L’Ecografia del Pancreas è una metodica operatore-dipendete in quanto richiede molta esperienza e pazienza da parte dell’operatore. I principali pancreasfattori che ostacolano l’esame sono il gas intestinale, l’obesità, ampie ferite chirurgiche ed una conformazione corporea che determini un’eccessiva risalita delle anse intestinali e la loro sovrapposizione tra pancreas e parete addominale.

Per lo studio del pancreas è richiesto il digiuno da 6-8 ore, è importante eseguire l’esame nel primo mattino per la minore quantità di gas intestinale. E’ inoltre indispensabile – fatto comunque raccomandabile per qualsiasi ecografia – che il medico curante che ha richiesto l’esame informi l’ecografista sui sintomi del paziente e sul sospetto clinico. L’esame richiede l’impiego di una sonda da 3.5 MHz, mentre sonde a frequenza più possono fornire maggiori dettagli in bambini e soggetti magri.

La Pancreatite

La patologia infiammatoria del pancreas, la cosiddetta pancreatite, rappresenta uno dei quadri più complessi nel contesto delle patologie addominali. Consiste in forme acute e croniche. I sintomi più comuni di pancreatitie acuta sono costituiti da violento dolore localizzato ai quadranti addominali superiori che si irradia posteriormente alle regioni dorsali e lombari, nausea, spesso vomito cui si associa un progressivo aumento dell’amilasi  e della lipasi sierica.

L’insieme dei sintomi e dei dati di laboratorio non sono però sempre sufficienti per la diagnosi e la diagnostica radiologica risulta allora di estrema importanza nel confermare il sospetto di pancreatite acuta.

Ecografia pancreatica e Pancreatite Acuta

L’indagine ecografica rappresenta il primo approccio nel sospetto di pancreatite acuta e riconosce una sua utilità soprattutto quando il quadro clinico orienti verso una forma lieve. Può evidenziare l’eventuale origine biliare della pancreatite, vale a dire la presenza di calcoli o fango nella colecisti o nelle vie biliari, l’aumento volumetrico della ghiandola per l’edema interstiziale, l’alterazione dei contorni che appaiono arrotondati e l’alterazione dell’ecostruttura.

Nelle forme severe di pancreatite acuta è però fondamentale ottenere informazioni più dettagliate mediante metodiche di terzo livello come TC e RM che consentono di effettuare una stadiazione delle malattia  e di riconoscere precocemente le eventuali complicanze.

La Pancreatite Cronica

ecografia pancreas ecografia pancreaticaLa diagnosi di pancreatite cronica è spesso accidentale, nel corso di esami ecografici o TC eseguiti per altro motivo. Infatti sul piano sintomatologico, la pancreatite cronica è spesso subdola o addirittura silente. Il paziente lamenta dolore addominale che ad intervalli irregolari di tempo diventa più intenso e difficoltà digestive, con il progredire del danno d’organo subentrano i sintomi determinati dall’insufficienza funzionale come calo ponderale, diarrea e diabete.

L’ecografia è impiegata quale metodica di prima istanza nel sospetto clinico di pancreatite cronica, in quanto metodica rapida, economica e non invasiva che consente un’esplorazione panoramica dell’addome superiore. I reperti ecografici nel caso di pancreatitie cronica sono rappresentati da alterazioni delle dimensioni, della morfologia e dell’ecostruttura del pancreas, dalla presenza di calcificazioni nel contesto del parenchima ghiandolare o dei dotti pancreatici, dalla dilatazione del dotto pancreatico e delle vie biliari, dalla formazione di raccolte liquide o di coinvolgimento delle struttura vascolari peripancreatiche.

Le difficoltà nella diagnosi ecografica di pancreatite cronica, specie delle forme lievi  o iniziali, sono determinate dalla sede profonda della ghiandola, dal possibile sovrapporsi di gas gastrointestinale, dalla tipologia del paziente, dall’esperienza dell’operatore e dalla presenza di reperti spesso scarsi.

Neoplasie del Pancreas e diagnosi ecografica

Ultimo grande capitolo della patologia pancreatica è rappresentato dalle neoplasie del pancreas. Negli ultimi anni si è osservato un notevole miglioramento delle capacità diagnostiche delle grandi macchine come TC e RM  nello studio della patologia neoplastica pancreatica, nonostante ciò resta anche in tale ambito centrale il ruolo dell’ecografia, in quanto anche il paziente affetto da neoplasia pancreatica, nella fase iniziale della malattia ha una sintomatologia scarsa e aspecifica che spesso lo conduce a sottoporsi ad una visita medica, ad esami di laboratorio e ad esami radiologici di prima istanza come l’ecografia dell’addome.

La gran parte delle lesioni focali neoplastiche del pancreas si presentano agli ultrasuoni come aree di minore ecogenicità parenchimale a margini regolari o sfumati e più o meno omogenea a seconda delle dimensioni.

Diagnostica Ecografica – Approfondimenti

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Anna Rosaria Pinto

Anna Rosaria Pino è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Radiodiagnostica. Ha partecipato a numerosi corsi di formazione ed approfondimento su Ecografia, Tomografia Computerizzata, Colonoscopia Virtuale e Risonanza Magnetica organizzati da Società scientifiche di rilievo nazionale ed internazionale. E’ autrice di publicazioni scientifiche edite su riviste internazionali quali Abdominal Imaging, European Radiology ed Obesity Surgery. E’ membro della Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM). Svolge la sua attività professionale presso il Laboratorio Clinico Nomentano ed altre strutture private della capitale.