Pet-Therapy ed Ippoterapia: Quando gli animali curano l’uomo
La relazione che unisce l’uomo all’animale è senza dubbio un processo complesso e molto articolato. Secondo diversi studi antropologici l’essere umano possiede una sorta di sensibilità ad accudire in senso “genitoriale” le altre specie animali. Il prendersi cura dell’eterospecifico, determinerebbe un aumento del benessere e della zoofilia stessa, dimostrando, come questa interazione naturale ed istintiva generi effetti benefici e tranquillizzanti.
Ricerche, effettuate nel corso degli anni, hanno dimostrato i benefici che una relazione uomo-animale può portare. Negli Stati Uniti la terapia assistita per mezzo degli animali (Animal Assisted Therapy, AAT) è un trattamento ufficiale per i pazienti malati terminali da circa tre decenni. Vi sono studi scientifici che dimostrano come accarezzare un animale può addirittura diminuire la percezione del dolore, tale azione infatti aumenterebbe la nostra produzione di endorfine, sostanze chimiche che sopprimono la risposta al dolore e che stanno alla base delle nostre sensazioni piacevoli.
La pet-therapy è un trattamento che prevede una serie di utilizzi del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico. I benefici che tali terapie offrono ai propri pazienti, riguardano l’ambito cognitivo in quanto migliorano abilità mentali, come la capacità di memorizzazione, la capacità di comprendere, utilizzare linguaggi simbolici e gestuali. Per ciò che concerne la sfera emotiva, invece, si può affermare che il rapporto con l’animale permetta l’instaurarsi di alcune esperienze positive, che aiutano ad affrontare emozioni e sentimenti negativi, si sviluppano inoltre alcune doti dell’intelligenza emotiva, come l’empatia ed il controllo emotivo; si riscontra anche una vera e propria crescita affettiva sia nei bambini che negli adolescenti. Il rinforzo di comportamenti emotivamente adeguati permette il superamento delle tendenze egocentriche tipiche dell’infanzia; i soggetti acquisiscono infine buoni livelli di autostima ed imparano a costruire un immagine positiva di sé.
Con il termine ippoterapia, si identificano quell’insieme di tecniche che utilizzano il cavallo per migliorare lo stato di salute di un soggetto umano. Il rapporto che si crea genera benefici non solo ad un livello esclusivamente fisico (coordinamento muscolo-articolare, stimolazione della motilità globale, coordinazione e integrazione di schemi di azione) ma si riscontrano notevoli benefici anche a livello psicologico. Prendersi cura di un animale genera un’indubbia competenza relazionale e un notevole aumento dell’autostima. Infatti, da una posizione di dipendenza che la persona con disabilità quasi sempre vive nella propria famiglia, si passa ad una posizione in cui qualcun altro (l’animale) ha bisogno di cure e attenzioni. Pulire gli zoccoli del cavallo, strigliarlo, curarne il pelo, nutrirlo, montarlo, sono solo alcune tra le tante attività che permettono a questi bambini e ragazzi con non poche difficoltà alle spalle, di sentirsi utili e importanti per un altro essere vivente che ha bisogno di loro. E’ proprio questo senso di competenza e di padronanza nell’atto di accudire e relazionarsi con l’animale, che li rende soddisfatti e appagati di se stessi.
In conclusione potremmo dire che le tendenze di temperamento tipiche dei nostri amici animali, contribuiscono in modo sempre maggiore ad agevolarci nelle cure riabilitative. Questi compagni di sempre stanno infatti diventando sempre più nostri co-terapeuti, affiancando figure specializzate come medici, psicologi, veterinari, fisioterapisti, operatori equestri, educatori e volontari che si impegnano ogni giorno nella cura di chi è meno fortunato.