Pomodoro ‘bronzeo’ contro le infiammazioni intestinali
Si chiama ‘bronzeo’ una nuova linea di pomodoro che contiene una combinazione unica di polifenoli in grado di migliorare i sintomi delle patologie infiammatorie dell’intestino. Lo studio, condotto dall’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Cnr, è stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Nutrition
Infiammazioni croniche intestinali: curarle con i polifenoli
Più di 2.2 milioni di Europei e 1.5 milioni di Americani soffrono di infiammazioni croniche intestinali, per le quali, ad oggi, non esiste una cura. I polifenoli, una famiglia di metaboliti secondari derivati dalle piante, possono rappresentare una valida strategia terapeutica per la cura dei sintomi di tali patologie.
“Frutta e verdura sono alimenti ricchi di polifenoli, ma per ottenere la giusta combinazione e le giuste quantità attraverso la dieta dovremmoassumerne una varietà e quantità elevatissime – spiega Angelo Santino dell’Ispa-Cnr coordinatore dello studio – nei nostri laboratori siamo riusciti ad ottenere, attraverso un approccio di ingegneria metabolica, una linea di pomodori, che abbiamo chiamato ‘bronzeo’ per il colore metallico e bronzato della loro buccia, che contengono una combinazione unica di polifenoli. Si tratta, in particolare di flavonoli, antocianine e stilbenoidi la cui azione sinergica è stata valutata in topi affetti da infiammazione cronica intestinale”.
“I risultati ottenuti dalle prove in vivo, dimostrano chiaramente che questa combinazione di polifenoli è in grado di migliorare i sintomi dell’infiammazione intestinale – sottolinea Aurelia Scarano dell’Ispa-Cnr – tra gli effetti benefici riscontrati, abbiamo osservato un miglioramento nella composizione del microbiota, con arricchimento in batteri lattici positivi e una riduzione sia nel contenuto di sangue nelle feci sia nella secrezione di fattori infiammatori”.
Pomodoro bronzeo e ingegneria metabolica
“È stato interessante notare come gli effetti benefici di un singolo pomodoro ‘bronzeo’ sulle infiammazioni intestinali siano paragonabili a quelli di 5 Kg di uva rossa, notoriamente ricca in polifenoli”, conclude Giovanna Giovinazzo dell’Ispa-Cnr.
L’ingegneria metabolica rappresenta una risorsa importante che consentirà di ottenere in futuro alimenti funzionali arricchiti in specifici elementi fitochimici e dall’elevato potere nutrizionale che potranno essere utilizzati per la prevenzione e come adiuvanti nella terapia di importanti patologie croniche umane.