Sanità: nel pubblico tempi di attesa troppo lunghi
Tempi troppo lunghi di attesa per poter prenotare una visita o un esame. Questo è di gran lunga il principale motivo di lamentela degli italiani quando si rivolgono al Sistema Sanitario Nazionale. La pensa così il 71% dei nostri connazionali, stando all’ultima indagine realizzata dall’ Osservatorio Sanità UniSalute , la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria.
Per quasi tre italiani su quattro è questo l’aspetto su cui vorrebbero che l’offerta pubblica migliorasse. Un’esigenza manifestata molto più dagli over 55 (76%) che dagli adulti tra i 30 e i 34 anni (57%). A voler tempi più rapidi sono soprattutto gli abitanti del Nord (77%) mentre al Sud si dichiarano più pazienti (54%).
Cosa altro migliorerebbero gli italiani del servizio pubblico? Il 13% vorrebbe più strutture all’avanguardia, mentre solo il 7% indica come principale necessità quella di maggiori posti letto a disposizione.
Minor tempi d’attesa dunque, ed è proprio sotto questa voce che le strutture mediche private si fanno preferire in particolar modo: 2 italiani su 3 infatti (65%) ne apprezzano i tempi più rapidi per usufruire di una prestazione. Il 14% degli intervistati vede invece nel personale medico più qualificato la principale qualità dell’offerta privata (percentuale che sale al 20% tra le donne). Il 9% del campione segnala invece come principale aspetto in cui il privato vince sul pubblico il fatto di fornire strutture più accoglienti.
Cosa piace invece delle strutture pubbliche? Il fatto che l’offerta pubblica garantisca a tutti il diritto alla salute, visto come diritto fondamentale dell’uomo, trova i favori del 43% dei rispondenti.
Un italiano su quattro (26%), apprezza in particolare il fatto che le prestazioni siano erogate gratuitamente o a prezzi contenuti, aspetto che acquista ancor più rilevanza in un contesto di crisi economica. Il 17% considera il personale medico operante nelle strutture pubbliche più qualificato mentre il 10% apprezza la presenza capillare sul territorio e la sicurezza quindi, di poter trovare strutture in grado di prestare assistenza medica qualificata ovunque ci si trovi.
Al di là di pregi e difetti del sistema pubblico e dell’offerta privata, la sanità nei prossimi anni sarà inevitabilmente sempre più sostenuta da forme di assistenza integrative che rappresenteranno un reale sostegno al reddito delle famiglie e contribuiranno alla sostenibilità del sistema nel suo complesso.