Spreco alimentare: italiani e tedeschi tra i più virtuosi
Circa il 17% del cibo prodotto nel mondo viene gettato (fonte UNEP) e di questo il 61% viene sprecato in ambito domestico, con un consumo insostenibile di acqua, suolo ed energia.
Per incidere su questo fronte occorre capire cosa cambia da Paese a Paese e perché. Infatti a fronte di ogni specifico comportamento di spreco è necessario individuare una soluzione ad hoc.
Acquisti impulsivi causa di spreco
“Nei territori in cui il cibo viene principalmente gettato come parzialmente o totalmente non utilizzato, le azioni preventive dovrebbero concentrarsi sulle abitudini di acquisto.- spiega Laura Rossi, dirigente di ricerca CREA Alimenti e Nutrizione e coordinatrice CREA dello studio – Spesso, infatti, gli acquisti impulsivi sono la causa principale di questo tipo di spreco e organizzare la dispensa e il frigorifero in modo efficiente può aiutare in tal senso. Laddove, invece, il cibo viene scartato principalmente come avanzo dei pasti o dopo la conservazione, occorre potenziare le capacità culinarie delle persone, mirando alle giuste quantità e a riutilizzare gli avanzi dei pasti”.
Gli obiettivi dello studio
Lo studio, pubblicato dalla rivista internazionale Journal of Cleaner Production e previsto nell’ambito del progetto SysOrg di cui è partner il CREA Alimenti e Nutrizione, aveva come obiettivo di misurare la quantità, la frequenza e la tipologia di spreco alimentare domestico in ognuno dei 5 territori “campione” ovvero la città di Copenaghen (Danimarca), il distretto federale della Nord Assia (Germania), la città di Varsavia (Polonia), il Bio-Distretto del Cilento (Italia) e la regione di Kenitra (Marocco).
Questa rilevazione era finalizzata a comprendere la presenza di similitudini o differenze e se e come gli aspetti sociodemografici influiscono sugli scarti di cibo, caratterizzando dei clusters dello spreco alimentare da cui delineare possibili strategie comuni.
A tal fine, è stato somministrato un questionario su un campione totale di 2.154 adulti utilizzando la metodologia del river sampling o campionamento fluviale. Quest’ultimo è un metodo usato soprattutto nella versione online, che coinvolge i potenziali partecipanti mentre stanno navigando su Internet, invitandoli a rispondere a delle domande.
I risultati: i territori rurali sprecano meno
Analizzando il dato pro capite, i tre territori più rurali, Nord Assia, Bio-Distretto Cilento e Kenitra hanno un livello di spreco molto simile, di circa 130 g pro capite a settimana, così come anche le due città, Copenaghen e Varsavia, hanno mostrato uno spreco pro capite di circa 190g a settimana.
L’appartenenza al territorio (rurale vs urbano) ha influenzato significativamente la probabilità di non sprecare. La più alta si è registrata in Cilento (66%), seguita dalla Nord Assia (41%) e la più bassa negli altri tre territori (18%).
Più scartati i cibi freschi
Passando al dato familiare, invece, si è osservato come quello relativo alle famiglie di Kenitra, il più alto (539g/a settimana), diventi in realtà il più basso se spalmato su tutti i componenti del nucleo familiare (125g pro capite/settimana), poiché è proprio a Kenitra che si registra la più alta percentuale di famiglie numerose (5 o più componenti) rispetto agli altri territori.
L’incapacità di gestire gli avanzi dei pasti e di organizzare correttamente gli alimenti in cucina sono state le motivazioni addotte all’interno delle famiglie. I cibi più scartati sia in termini di quantità che di frequenza sono stati quelli freschi, a conferma di come gli alimenti più deperibili siano i più difficili da conservare.
In Nord Assia e Cilento la più alta probabilità di produrre meno spreco
Sono stati identificati sei differenti clusters, ognuno dei quali corrisponde a un profilo specifico di spreco alimentare in termini di quantità e tipologia di alimenti buttati. Inoltre, è stata assegnata una probabilità specifica ad ogni territorio di appartenere a ciascun cluster. I 6 cluster individuati sono:
- Cluster 1 – Highest total waste, all the food groups were wasted;
- Cluster 2 – High total waste, fruit, and bread most wasted foods;
- Cluster 3 – Medium total waste, beverages most wasted foods;
- Cluster 4 – Medium total waste, bread, and vegetables most wasted foods;
- Cluster 5 – Low total waste, fresh foods most wasted foods;
- Cluster 6 – Low total waste, bread, and yogurt most wasted foods.
In Nord Assia e nel Bio-Distretto del Cilento, sono stati osservati comportamenti simili con la più alta probabilità, rispetto agli altri territori, di produrre meno spreco, soprattutto di alimenti freschi (cluster 5).
Kenitra e Copenaghen, che in termini di quantità avevano una situazione opposta, in termini di probabilità di appartenenza ai cluster si muovono nella stessa direzione, avendo la più alta possibilità di raggiungere un alto livello di spreco totale (cluster 2).