Tiroide

Tiroide, da oggi più facile riconoscere le neoplasie

Una nuova tecnica combinata di microscopia e spettroscopia di ultima generazione (Raman) consente di migliorare la capacità diagnostica nel caso di sospetto tumore della tiroide. Di conseguenza, sarà possibile ridurre la necessità di interventi chirurgici.

Questo è quanto emerge da un progetto di ricerca che ha coinvolto l’Ism-Cnr e l’Università Campus Biomedico di Roma ed i cui risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports.

 L’importanza dello studio – spiega Anna Crescenzi, direttore dell’UOC di Anatomia patologica del Campus Biomedico – consiste nel fatto che, attualmente, per decidere se un paziente con nodulo tiroideo necessiti di intervento chirurgico o possa essere seguito clinicamente, si utilizzano ecografia e agoaspirato, due strumenti diagnostici che nelle lesioni follicolari non sono discriminanti. Questa situazione si verifica in circa il 20% dei noduli sottoposti ad agoaspirato. Pertanto, questi pazienti ricevono un intervento chirurgico a scopo ‘diagnostico’, che in più della metà dei casi poteva essere evitato”.

Tumore della Tiroide: una patologia in crescita

La scoperta è importante sia in quanto la patologia tiroidea è in crescita sia perché tecniche diagnostiche più discriminanti eviterebbero, nel contempo, sia interventi chirurgici sui pazienti che diminuirebbero i costi sanitari in generale”

Il numero di pazienti affetti da noduli tiroidei è in costante crescita – approfondisce Julietta V. Rau, ricercatrice dell’Ism-Cnr – con un aumento concomitante della diagnosi di tumore e degli interventi chirurgici, con asportazione totale della tiroide e conseguente terapia ormonale sostitutiva per un numero rilevante di pazienti. Tuttavia, secondo la recente letteratura scientifica, in una parte dei pazienti si potrebbero evitare soluzioni chirurgiche, in particolare per le lesioni follicolari della tiroide e, in alcuni casi, per i piccoli carcinomi”Attraverso una tecnica combinata di microscopia e spettroscopia di ultima generazione (Raman) siamo riusciti a distinguere meglio e classificare i tessuti sani da quelli neoplastici e a discriminare le neoplasie follicolari tra forma maligna (carcinoma) e benigna (adenoma), con un’accuratezza diagnostica di circa il 90%. La tecnica utilizzata è già stata sperimentata per la diagnosi di altri tumori ed è in grado di attribuire specifiche caratteristiche biochimiche ai tessuti tiroidei osservati al microscopio”, continua la Dr.ssa Rau.

La conclusione di questo primo studio apre così la strada a una diagnostica più accurata dei noduli tiroidei ed è un importante passo verso l’aumento dell’affidabilità della diagnosi delle lesioni follicolari della tiroide, grazie alla spettroscopia Raman accoppiata a indagini istopatologiche.

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