I traumi da calcio: il punto di vista del radiologo
Giocare a calcio è da sempre uno sport particolarmente diffuso nella popolazione maschile e, da qualche anno a questa parte, lo sta diventando anche tra quella femminile. Inoltre, al classico calcio a 11, riservato in molti casi a giocatori che, se non professionisti, sono comunque piuttosto allenati, si sono piano piano aggiunte varianti di diversa tipologia numerica, quali il calcio a cinque o a otto che hanno aperto la strada del campo di calcio anche a praticanti più “domenicali” o “serali”
Anche le caratteristiche dei campi da calcio o calcetto sono mutate con superfici più dure e dimensioni più ridotte che portano ad un gioco più “nervoso” e veloce. Così, i traumi o comunque gli incidenti di gioco, sono a mio parere aumentati in maniera rilevante negli ultimi decenni. In particolare i traumi che più frequentemente giungono alla osservazione del radiologo sono quelli alla caviglia, al ginocchio, alla spalla ed alle mani in quest’ordine.
Ecografia della Spalla e della Caviglia
È parere diffuso che la prima indagine da eseguire per valutare un evento traumatico articolare, sia la “radiografia” o, come si suol dire la “lastra”. È in tale maniera possibile escludere la presenza di fratture più meno importanti. In seconda istanza, la metodica più usata è sicuramente l’ecografia. Risulta infatti particolarmente agevole, in mani esperte, valutare in maniera ottimale il compartimento legamentoso soprattutto dell’articolazione della caviglia e della spalla. Contestualmente si può escludere o confermare la presenza di una quota fluida di versamento intra articolare.
Ginocchio: ecografia e risonanza
Nell’articolazione del ginocchio gli ultrasuoni, cioè l’ecografia, confermano o escludono la presenza di una quota di versamento e sono particolarmente indicati nella valutazione del compartimento dei legamenti collaterali esterni, interni e del legamento sotto rotuleo.
Qualora lo specialista ortopedico ritenga opportuno eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici, la metodica più indicata è sicuramente la risonanza magnetica: infatti, la risoluzione spaziale e di contrasto nelle articolazioni suddette, è ottimale, permettendo una eventuale valutazione pre operatoria particolarmente fedele. La risonanza magnetica è peraltro la metodica da eseguire nel decorso post operatorio e nelle non auspicabili complicazioni.
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