Tris d’assi: Bonasorte – Lucherini – Rossodivita. I tre consiglieri regionali eretini a confronto.
Le elezioni regionali dello scorso aprile hanno determinato un risultato eccezionale dal punto di vista del territorio eretino, ovvero l’elezione di ben tre consiglieri regionali di Monterotondo. Viene spontaneo chiedersi cosa ciò significherà per un’area in forte crescita urbana, sociale ed economica e che, proprio per questa dinamica, si trova a dover affrontare problematiche importanti ed allo stesso tempo a dover essere capace di cogliere opportunità altrettanto importanti.
Per poter iniziare a capire tutto questo, Salute Più ha condotto tre interviste parallele, sottoponendo a Roberto Buonasorte, a Carlo Lucherini ed a Giuseppe Rossodivita (in rigoroso ordine alfabetico) le medesime cinque domande e pubblicando una accanto all’altra le loro risposte.
La presenza di tre eretini nel Consiglio Regionale è un evento senza precedenti. Cosa cambierà per Monterotondo ?
Buonasorte. Ovviamente si tratta di un evento eccezionale, tanto da non essersi mai prima d’ora verificato in nessun comune del Lazio. Inoltre, la novità sta anche nel fatto che mentre fino ad oggi Monterotondo è sempre stata rappresentata in regione dalla sinistra, questa volta c’è anche un consigliere di destra che per di più fa parte della maggioranza. Gli eretini, e più in generale gli elettori del “nord est”, hanno compreso come sia importante farsi rappresentare da persone del territorio e che, per il nostro territorio, questo significa la possibilità di ricevere dalla regione più risorse per lo sviluppo.
Lucherini. E’ certamente un fatto positivo per la città. Al di là delle diverse posizioni politiche è importante che si marci insieme nelle occasioni importanti come il bilancio o il piano sanitario. L’obiettivo comune deve essere quello di rappresentare al meglio il territorio.
Rossodivita. Occorrerà vedere quanta convergenza ci sarà. Se ognuno tirerà solo ‘la propria carretta’ al massimo si potrà realizzare una somma; l’opportunità è di realizzare una moltiplicazione.
Cosa ha fatto negli ultimi 5 anni la Giunta Marrazzo per il territorio di Monterotondo ? Cosa dovrebbe fare la Giunta Polverini e cosa, secondo Lei, riuscirà effettivamente a fare ?
Buonasorte. Come dicono i bilanci regionali, ha destinato più risorse a Monterotondo Storace che Marrazzo. Penso ai fondi per lo svincolo autostradale, al Teatro Ramarini, alla TAC per l’ospedale. Quindi, il mio giudizio sullaGiunta Marrazzo è negativo. Con la presidente Polverini e tre consiglieri eretini potremo fare molto e lo svincolo autostradale rappresenterà la leva che ci consentirà di sfruttare a pieno le potenzialità della nostra città. Le grandi iniziative dovranno articolarsi attorno alla riconversione del deposito dell’Aeronautica in campus universitario, al nuovo ospedale, allo sviluppo delle aree produttive e commerciali valorizzate proprio dallo svincolo.
Lucherini. Abbiamo inserito l’ospedale di Monterotondo nel piano sanitario, con una battaglia politica che è stata durissima. Abbiamo lavorato per la viabilità, inserendo importanti finanziamenti per strade come la variante alla Salaria che si sta completando, l’allargamento della Salaria fino a Settebagni, la nuova arteria Nomentana-via delle Fornaci. E poi la piscina comunale che è stata ricostruita grazia al finanziamento regionale, il casello autostradale, il finanziamento di 1 milione di euro per l’adeguamento del Santo Gonfalone. C’è da augurarsi che si prosegua su questa strada.
Rossodivita. La Giunta precedente ha stanziato 14 milioni di euro per l’adeguamento del tratto della Salaria tra Settebagni e Monterotondo, ma proprio di questi giorni è la notizia che il CIPE (Governo) ha fatto rimanere nel cassetto il progetto del raddoppio della Salaria, che dunque non partirà. Un primo, bruttissimo segno di disinteresse per il nostro territorio, con la intera maggioranza ela Giunta Polverini che non ha alzato un dito. La situazione della mobilità verso Roma è oramai intollerabile e grazie alla Polverini tale rimarrà.
Nel solo 2009, il Sistema Sanitario Regionale ha prodotto un disavanzo di oltre 1.5 miliardi di euro. Quali misure occorre adottare per risanare il sistema ? Le 600 strutture ambulatoriali “private accreditate” che operano nella Regione offrendo un capillare servizio sul territorio, troveranno finalmente pari dignità rispetto alle strutture pubbliche e saranno inserite nei meccanismi di programmazione dell’assistenza sanitaria regionale e nel CUP ?
Buonasorte. Francamente, non mi appassiona la distinzione tutta ideologica tra pubblico e privato. L’importante è che il cittadino venga curato bene. Quindi, per me, gli operatori sono tutti uguali: devono offrire un servizio di qualità ed economicamente sostenibile per la Regione e spesso i dati dicono che il privato costa meno del pubblico. In accordo con la Polverini, dico che la soluzione non è tagliare i posti letto ma abbattere gli sprechi. Dunque, parità tra pubblico e privati ma sottoscrivendo con questi ultimi quello che definirei un “protocollo d’intesa etico” dove il rapporto con il cittadino, l’umanità, la trasparenza, vengano prima del profitto. Nel protocollo inserirei un elemento di novità: che il privato investa parte dei suoi profitti in un fondo per la ricerca che concorra a finanziare, appunto, la ricerca in medicina nella Regione Lazio.
Lucherini. Conla giunta Marrazzo abbiamo coperto interamente il debito accumulato dalla giunta Storace di 9 miliardi e 600 milioni con un mutuo che dovremo pagare per i prossimi 30 anni. Abbiamo ridotto il disavanzo da due miliardi l’anno a 1 miliardo e 300mila. Nei prossimi giornila Polverini dovrà prendere delel decisioni ancha a causa del blocco dei 400 milioni di euro dei fondi Fas.La Regione è commissariata e accreditamenti saranno impossibili in queste condizioni. Penso che comunque privato e pubblico debbano, in un regime di eccellenza concorrere sullo stesso piano per fornire servizi adeguati alla cittadinanza.
Rossodivita. La Giunta precedente ha costantemente ridotto il disavanzo. Grazie a Storace paghiamo, con soldi delle maggiori tasse che pagano i laziali, un mutuo di 340 milioni di euro all’anno per 30 anni, servito per ripianare il debito. Cosa occorrerebbe fare? Superare il Commissariamento; rinegoziare la sottostimata partecipazione del Lazio al Fondo Sanitario Nazionale; riequilibrare la spesa sanitaria che è accentrata sulle costose prestazioni ospedaliere a favore dei presidi territoriali per le prestazioni più semplici e con carattere continuativo, consentendo agli ospedali di alta specialità di ottimizzare l’uso delle risorse per rispondere alle domande più complesse; monitorare l’appropriatezza delle prestazioni erogate. Nel rapporto conla sanità privata, occorrerebbe distinguere gli operatori per complessità, ponendo attenzione alla congruità delle prestazioni ed individuando i criteri per consentire agli operatori privati e pubblici di operare in condizioni reali di pari opportunità.
Per il nuovo ospedale di Monterotondo, dobbiamo aspettarci solo altri impegni o diventerà realtà ? Quale configurazione operativa potrebbe avere, considerando la vicinanza del Sant’Andrea e la necessità di ottimizzare la spesa sanitaria ?
Buonasorte. Io mi sono battuto perché il nuovo ospedale si facesse a Monterotondo e non sulla Nomentana e questo non per campanilismo ma per evidenti motivi logistici. Adesso, per passare dalle intenzioni ai fatti, bisognerà verificare sela Giunta Marrazzo ha veramente lasciato la copertura finanziaria per l’operazione, come ha dichiarato. Per quanto riguarda la configurazione operativa dell’ospedale, credo che questa decisione non spetti alla politica ma ai tecnici. Le possibili soluzioni andranno verificate all’interno del Piano Sanitario Regionale nonché, certamente, rispetto ai servizi già resi dal vicino S. Andrea. Queste, però, sono scelte tecniche.
Lucherini. L’ospedale che sorgerà allo Scalo sarà l’ospedale della Sabina romana e della Valle del Tevere. Per realizzarlo l’ospedale di Palombara è stato trasformato in Casa della salute. Quelli di Civita Castellana e Magliano sabino in presidi di prossimità. Si sono così recuperati i posti letto necessari L’ospedale avrà 250 posti letto con un bacino di utenza di 250 mila abitanti che non coincide con quello del Sant’Andrea.
Rossodivita. La realizzazione dell’Ospedale della Valle del Tevere è un punto inserito nel Piano Sanitario Regionale firmato anche dal Commissario di nomina Governativa. Si tratta di passare ai fatti, cosa che spetterà alla Giunta della Polverini. Dall’opposizione posso stimolare e tentare di evitare ‘ripensamenti’ o colpi di mano che finirebbero per danneggiare i cittadini di un’area vasta che comprende ma non si esaurisce con Monterotondo. Penso ad un Ospedale ad elevatissima specializzazione, sia in termini di personale che di strutture tecnologiche. Occorre vigilare però, affinché non diventi l’ennesimo baraccone clientelare della politica locale da utilizzare come serbatoio di voti e di preferenze.
Pensa che la Regione possa contribuire definitivamente al recupero del Teatro Ramarini e, se si, come dovrebbero essere impiegati gli eventuali fondi regionali ? Quale sarà l’utilizzo della struttura una volta completata ?
Buonasorte. Per onore di verità, va detto che il Teatro Ramarini è stato ristrutturato con i fondi della Giunta Storace. Poi, che i lavori effettuati sono inadeguati: sono stati mischiati cinque stili diversi dando luogo ad un’accozzaglia inaccettabile. Ciò detto, se servissero altri fondi, sarei disponibile a proporre in regione un emendamento per reperirli. Vorrei mettere però un punto fermo: il teatro non può essere gestito dai soliti noti e dalle solite associazioni amiche. La politica deve restare fuori da queste scelte: il Comune dovrà nominare un Direttore Artistico di fama che riporti il Teatro Ramarini agli antichi splendori.
Lucherini. Il teatro Ramarini è già quasi completato. E’ stato acquistato dal Comune grazie ad un finanziamento regionale di due miliardi di lire in seguito ad un mio emendamento al bilancio. Sono convinto che la struttura comunale dovrà essere gestita in modo da favorire la produzione teatrale nel circuito nazionale così come incentivare la produzione di spettacoli delle compagnie locali.
Rossodivita. La Provincia di Roma ha stanziato un milione di Euro per la ristrutturazione ed il recupero del Teatro Ramarini che deve al più presto tornare ad essere un centro di aggregazione culturale per la città. Chiederò al Comune di Monterotondo un dossier sulla situazione relativa ai tempi, ai costi del recupero ed alle idee relative all’utilizzo del Ramarini. La presenza di un Teatro per una città è importantissima, penso soprattutto ai giovani ed agli scarsi stimoli culturali che ricevono dai media tradizionali; immagino un luogo al servizio dei cittadini in ogni occasione utile e per qualsiasi tipo di evento che possa partecipare alla crescita culturale della comunità. Il Governo Berlusconi ha operato pesanti tagli nel settore, mostrando di avere scarsa considerazione per la cultura e per il teatro. Il programma della Polverini nel Lazio è conseguente a quello di Berlusconi, ma sarebbe bello avere una Stabile Compagnia Teatrale di Monterotondo e la Regione sul punto potrebbe stanziare i fondi necessari.