Troppo sole causa le metastasi da melanoma
L’eccessiva esposizione solare può causare la formazione di metastasi da melanoma. Questo il risultato a cui giunge la ricerca condotta ad un team di ricercatori tedeschi in collaborazione con il San Raffaele di Milano e recentemente pubblicata su Nature (doi: 10.1038/nature13111).
Ma la storia parte da lontano: dodici anni fa, un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele coordinato da Marco Bianchi, professore di Biologia Molecolare all’Università Vita-Salute San Raffaele e vice-direttore della Divisione di Genetica e Biologia Cellulare dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, scopriva che la proteina HMGB1 viene rilasciata dalle cellule quando muoiono. Soprannominata “allarmina”, HMGB1 è il principale segnale che avverte il sistema immunitario della presenza di cellule morte o fortemente stressate.
La ricerca resa invece nota in questi giorni spiega invece il meccanismo – che coinvolge la proteina “allarmina” – attraverso il quale si formano le metastasi da melanoma.
Allarmina: come si formano le metastasi da melanoma
Infatti, quando la pelle viene esposta in maniera eccessiva alla luce solare si arrossa e le cellule, stressate dal troppo sole, rilasciano la proteina “allarmina” che richiama dalla circolazione sanguigna i neutrofili, globuli bianchi presenti in gran numero nel sangue il cui compito è fronteggiare le infezioni.
La reazione immunitaria dei neutrofili può però anche causare danni da “fuoco amico”. Se è presente un melanoma, anche le sue cellule rilasciano “allarmina” e richiamano neutrofili che, a loro volta, liberano varie molecole, tra cui il “tumor necrosis factor” o TNF. Il TNF induce le cellule del melanoma a disseminarsi producendo metastasi. Le metastasi del melanoma spesso invadono i linfonodi vicini, ma possono arrivare anche in organi distanti, come il polmone, il fegato, il cervello e le ossa.
“Questo processo, del tutto distinto dall’insorgenza del tumore, spiega come da un melanoma primario si diffondono le metastasi, in particolare quelle verso il polmone – afferma il prof. Bianchi – una scottatura per troppo sole è sempre da evitare e a maggior ragione se sulla pelle è presente un melanoma, poiché, anche se molto piccolo, c’è il rischio di metastasi. Le cellule del melanoma infatti, stressate dal troppo sole, rilasciano l’allarmina e richiamano i neutrofili, i quali le spingono a lasciare la pelle e a seguire dall’esterno i vasi sanguigni. Ed è questa tendenza alla migrazione a rendere i melanomi particolarmente pericolosi: se il tumore primario spesso può essere asportato con successo, le metastasi rispondono molto poco alle cure”.
“Se riuscissimo a catturare l’allarmina appena rilasciata dalla pelle irritata dall’insolazione – ha concluso il prof. Bianchi, che lavora attivamente allo sviluppo di farmaci per bloccare HMGB1 – potremmo bloccare sul nascere le metastasi del melanoma. E forse potremmo bloccare anche le metastasi di altri tumori in altre situazioni in cui è coinvolta l’infiammazione. Questo lavoro è un esempio di una ricerca di base che sta dimostrando importanti ricadute applicative“.
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