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Tumore della mammella: la differenza la fa la diagnosi precoce

In Italia il carcinoma della mammella è il tumore maligno più frequente nella donna con una incidenza di circa 1 caso ogni 9 donne. Inoltre, si registra un aumento di incidenza soprattutto nella fascia di età di 35-55 anni. La diagnosi precoce è determinante per trattare il tumore della mammella nella sua fase iniziale, quando le possibilità di guarigione sono più elevate anche con interventi non demolitivi ed esteticamente accettabili.

Tumore del seno: ecografia mammaria e mammografia

Alla diagnosi precoce si arriva attraverso un iter costituito da visita senologica, ecografia mammaria, mammografia e, se occorre, anche risonanza magnetica (sempre più utilizzata per evidenziare tumori multipli) a seconda dell’età e della predisposizione. La diagnosi definitiva, in caso di esame mammografico positivo, si fa con l’esame citologico (agoaspirato) o istologico (agobiopsia o tramite asportazione chirurgica della lesione).

Il tumore della mammella

tumore della mammella tumore del seno

Dal punto di vista anatomico, la mammella e’ un organo ghiandolare, presente in entrambi i sessi, ma molto più sviluppata nella donna. E’ costituita da 15-18 lobi, ognuno dei quali contiene più lobuli e un dotto galattoforo principale, che si apre nel capezzolo e consente il passaggio del latte.
I tumori della mammella possono essere benigni (fibroadenomi) o maligni (carcinomi) spesso asintomatici, a volte si manifestano con un nodulo (non dolente) o con secrezione ematica dal capezzolo. In termini di sintomatologia, va anche ricordata la cosiddetta Malattia di Paget: si tratta di un raro tumore che si manifesta con una lesione del capezzolo di natura eczematosa, con prurito, arrossamento e secrezione sierosa o sieroematica del capezzolo che spesso induce le pazienti a rivolgersi al dermatologo anziché al chirurgo.

Tumore del Seno: Fattori di rischio

I principali fattori di rischio nel tumore della mammella sono:

  • eta’ (il rischio aumenta con l’età)
  • precedente tumore ad una mammella
  • casi di tumore in famiglia
  • fattori ereditari
  • esposizione a radiazioni
  • obesità
  • inizio della menopausa in tarda età (dopo i 55 anni)
  • aver avuto il primo figlio dopo i 35 anni
  • terapia ormonale sostitutiva per trattare i disturbi della menopausa
  • abuso di alcool.

La Terapia

Oggi, rispetto al passato, abbiamo molte armi, sia di natura chirurgica che non, per curare il tumore della mamella. Possiamo sia avvalerci dell’ausilio di vari presidi terapeutici quali chemioterapia (farmaci antitumorali), radioterapia (utilizzo di radiazioni), ormonoterapia (farmaci su base ormonale) che di diversi tipi di interventi chirurgici. Questi vanno dalla semplice asportazione del nodulo all’asportazione dell’intera mammella con il muscolo pettorale ed i linfonodi ascellari. Naturalmente, tra questi due estremi si colloca tutta una serie di altri interventi meno demolitivi che vengono effettuati a seconda dello stadio della malattia. Per quanto riguarda le mastectomie limitate all’asportazione della sola ghiandola mammaria, soprattutto in donne giovani, si posizionano sotto il muscolo pettorale protesi che permettono di ripristinare il volume della mammella.

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antoniogatto@laboratorionomentano.it'

Antonino Gatto

Il Professor Antonino Gatto, già Primario Chirurgo del Presidio Ospedaliero SS. Gonfalone della ASL RMG; è specialista in Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso, in Urologia ed in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva. Nell’ambito della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale dell’Università degli Studi di Tor Vergata di Roma è titolare dell’insegnamento di Chirurgia d’Urgenza. E’ autore di oltre 60 pubblicazioni scientifiche di interesse chirurgico e la sua la sua casistica operatoria consta di oltre 6.000 interventi chirurgici di media ed alta chirurgia generale, vascolare, toracica, urologia e plastica.

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