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Vaccinazione universale contro la varicella

La vaccinazione contro la varicella, condotta in età pediatrica e già adottata in molti Paesi del mondo, consente il raggiungimento e mantenimento di elevati tassi di copertura vaccinale di interrompendo la circolazione del virus.

Varicella: i numeri

Ogni anno in Europa la varicella colpisce il 5% circa dei bambini e adolescenti fino a 14 anni, con circa 500.000 casi per anno. La fascia di età più colpita è quella tra 1 e 4 anni. Anche se più rara, la varicella può colpire anche ragazzi più grandi e adulti; in particolare, i dati mostrano che circa il 10% della popolazione tra 20 e 40 anni non ha ancora contratto l’infezione, ed è quindi a rischio di ammalarsi. In generale, sono a rischio di sviluppare forme gravi di varicella tutti i soggetti immunocompromessi, le donne in gravidanza, i neonati e gli anziani. In Europa, l’efficacia della vaccinazione a 10 anni di distanza del vaccino antivaricella è del 94% con una dose e del 98% con due dosi.

Vaccinazione Varicella: prevenire è semplice

“La varicella rappresenta la più diffusa malattia infettiva prevenibile mediante vaccinazione in Italia – sottolinea Giovanni Giovanni Gabutti Waidid vaccinazione varicellaGabutti, Professore Ordinario, vicedirettore del Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Ferrara – nonostante la disponibilità del vaccino in almeno 14 Paesi europei la vaccinazione antivaricella non è ancora molto utilizzata. Molti Paesi offrono la vaccinazione ai gruppi a rischio piuttosto che universalmente a tutti i bambini. Eppure, la vaccinazione universale con offerta attiva e gratuita per la popolazione generale è l’unico strumento in grado di prevenire la trasmissione e la circolazione del virus della varicella”.

In Italia, attualmente, la vaccinazione universale è offerta in 12 Regioni su 20 in aggiunta alla somministrazione del vaccino trivalente (MPR) o attraverso il vaccino quadrivalente. La vaccinazione con due dosi è l’unica proposta in Italia: la prima dose tra il 13 ed il 15esimo mese di vita e la dose di richiamo a 5/6 anni. La scelta della doppia dose è fondamentale per evitare o, comunque, ridurre al minimo il rischio di insuccessi vaccinali.

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